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23/12/2015 07:00:00

Marsala. Ex direttore di banca processato per appropriazione indebita

 I clienti pagavano con assegni bancari, ma sul suo conto corrente, per lungo tempo, il denaro non sarebbe stato accreditato. Con conseguenti inevitabili momenti di tensione tra chi vendeva la merce, convinto di non essere stato pagato, e chi la comprava. E’ quanto emerso nel corso dell’ultima udienza del processo che davanti il giudice monocratico Torre vede imputato, per appropriazione indebita continuata e aggravata, il 63enne marsalese Giuseppe Milazzo, all’epoca dei fatti (fino al febbraio 2011) direttore dell’agenzia Credito Emiliano di contrada Ciavolo. A denunciare il funzionario, ma anche la banca, è stato un commerciante, Pietro Genna, di 73 anni, abitante a Ciavolo, che nell’esposto presentato alla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, che ha svolto l’inchiesta, ha denunciato che in numerosi casi gli effetti cambiari ricevuti in pagamento dai suoi clienti, nonostante l’incasso, venivano accreditati sul suo conto corrente ben oltre i quindici giorni previsti dalla legge. ‘’Con ritardi – denunciò il commerciante – da un minimo di 51 giorni a un massimo di 423 giorni rispetto alla data di pagamento’’. Ritardi clamorosi si sarebbero registrati in diciassette occasioni. Al momento dell’esposto (7 febbraio 2011), inoltre, otto effetti cambiari con scadenza tra il 30 marzo 2008 e il 30 giugno 2010, non risultavano ancora accreditati sul contro corrente di Pietro Genna. Così facendo, il direttore di banca, secondo l’accusa, si sarebbe appropriato dei ‘’corrispondenti interessi’’ dal sedicesimo giorno in poi la data in cui i titoli sarebbero dovuti essere accreditati sul conto corrente del commerciante. Legale di quest’ultimo è l’avvocato Carlo Ferracane, mentre a difendere l’imputato è Vito Cimiotta. Legale del Credem è Roberto Reggiani. L’avvocato Ferracane ha chiesto al giudice la citazione in giudizio del Credem come responsabile civile. Le tensioni tra commerciante e clienti sono emerse nel corso della testimonianza di uno di questi ultimi, Franco Genco, che ha dichiarato: “Avevo un volume d’affari di circa 100 mila e ho avuto uno scontro con Genna. Io avevo pagato la merce e lui diceva di non aver ricevuto il denaro”. Ascoltata anche la ragioniera del commerciante, Margherita Artaserse, che ha affermato: “Mi rivolgevo alla banca e gli impiegati mi rispondevano: ‘Ti daremo notizie…’, ma poi non avevo risposta”.