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26/12/2015 08:00:00

Le banche commissariate dal governo ed il sistema bancario

di Dino Agate - In queste ultime settimane la notizia che ha avuto più spazio nei giornali é quella delle quattro banche (Cassa di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti) commissariate dal governo per le loro irregolarità gestionali. C'é stato pure un morto suicida che, rovinato da una delle banche, ha preferito passare a miglior vita. Un procedimento giudiziario é stato avviato per istigazione al suicidio e per truffa. Le banche in questione da anni gestivano male i depositi dei clienti, e li illudevano con proposte allettanti di alti interessi, che si sono rivelati un boomerang. Molti clienti hanno visto sfumare i risparmi di una vita e, anche dopo l'intervento del governo, non è chiaro quanto potranno recuperare.

In una delle banche, la Banca Etruria, é stato vice presidente il padre della ministra Elena Boschi, di cui il M5Stelle ha chiesto le dimissioni, rilevando il conflitto di interessi tra la ministra, il padre e la banca. La Camera ha respinto la richiesta di dimissioni; il Garante ha rilevato che conflitto di interessi non c'é stato, perché la ministra non era presente al momento della riunione del consiglio dei ministri in cui é stata presa la decisione sulle banche. Sarà, me nessuno mi toglie dalla testa che gli altri ministri presenti alla riunione abbiano avuto presenti gli interessi indiretti della ministra assente.

Le quattro banche da anni erano osservate dagli organi di controllo, comunitari ed italiani, e la loro contabilità aveva suscitato rilievi e critiche. Senonché la storia é andata avanti, fino agli esiti oggi disastrosi.

Vincenzo Visco, il governatore della Banca d'Italia, che ha il controllo sul sistema bancario, ha dichiarato che il sistema bancario é sano.

Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, é intervenuto difendendo l'operato della Banca d'Italia, ed auspicando che i colpevoli delle illegalità siano puniti.

Ma siamo sicuri che il sistema bancario é tranquillizzante, e che i colpevoli siano puniti? Personalmente, non ne sono tanto sicuro.

La banche sono commercianti di denaro, necessari al sistema economico, ma sono pur sempre commercianti che hanno come fine il loro guadagno. Come tutti i commercianti, possono essere onesti o imbroglioni. Non si può mai essere sicuri, entrando negli uffici bancari, di avere a che fare con persone di tutto rispetto. La trasparenza e la verità delle operazioni bancarie sono per i clienti comuni un mistero. Se un cliente comune va a chiedere un prestito, o un mutuo, o va a concludere un'operazione di investimento, riceve da firmare una decina di fogli fittamente scritti con caratteri minuscoli, e dovrà metterci su una ventina di firme. Naturalmente, la banca é la più forte: prendere o lasciare, e chi ha bisogno dei suoi servizi non può che firmare: ad occhi chiusi. Si accorgerà dopo, quando dovessero sorgere questioni legali, di aver firmato clausole capestro, ambigue o non equilibrate.

Le autorità di controllo sulle banche (la Banca d'Italia, la Consob, i vari Garanti, gli uffici della UE) non sembra che tutelino convenientemente gli interessi dei clienti, altrimenti imporrebbero agli istituti creditizi di eliminare quei modelli di contratti che impediscono alla maggior parte dei clienti di sapere quali sono le vere condizioni ed i rischi delle operazioni che concludono.

Quanto poi all'asserzione che i responsabili devono essere puniti, é una bella speranza di difficile attuazione. In questo benedetto Paese, le responsabilità degli enti pubblici sono così frazionate che raramente si arriva ai veri colpevoli, che si annidano sempre nei vertici gestionali ed amministrativi. Difatti, oggi, il più sicuro responsabile appare quel povero impiegato di sportello che consigliò le obbligazioni fasulle al pensionato che si é suicidato. Ma é chiaro che l'impiegato non é stato che una pedina di una linea gestionale diretta dall'alto.