Libera in Calabria dà solidarietà ad un Sindaco, che però è indagato per calunnia, con l'aggravante di aver favorito la mafia. Accade a San Procopio, in provincia di Reggio Calabria. Una vicenda raccontata oggi sul quotidiano Il Tempo. Così la racconta Luca Rocca:
È il luglio del 2014 quando Michele Inserra, giornalista del Quotidiano del Sud, scrive che a San Procopio (Reggio Calabria), nel corso della festa patronale, la statua del santo si ferma davanti casa di Grazia Violi, moglie di Nicola Alvaro, ritenuto dagli investigatori elemento di spicco dell'omonima cosca. La donna fa la sua offerta e va via.
Il caso non passa inosservato e la procura reggina apre un’inchiesta. L’articolo di Inserra, però, risulta indigesto al sindaco di San Procopio, Eduardo Lamberti Castronuovo, il quale spiega che alla processione, insieme a lui, c'era il maresciallo dei carabinieri, al quale aveva chiesto «se c'erano problemi e mi ha risposto di no, altrimenti avrei sospeso tutto». Per il primo cittadino, dunque, quelle di Inserra sono «baggianate».
Convinzione che lo induce a denunciare il cronista per diffamazione e a convocare un consiglio comunale per chiedere alla comunità di sottoscrivere la querela.
Ma in pochi giorni la Dda di Reggio Calabria scopre che la storia raccontata da Inserra è vera e indaga il sindaco per aver calunniato il giornalista, ipotizzando l'aggravante mafiosa in quanto, negando quei fatti, Castronuovo avrebbe avvantaggiato il clan Alvaro.
L’inchiesta si allarga fino all’iscrizione nel registro degli indagati anche del maresciallo della Stazione di San Procopio, Massimo Salsano, per l’ipotesi che abbia dichiarato il falso nel verbale, e di don Benedetto Rustico, parroco del piccolo centro reggino, accusato di non aver detto la verità al magistrato.
Fin qui l’antefatto. Il seguito prende le mosse da un incendio appiccato da ignoti alla biblioteca della scuola del paese. Il gesto, infatti, induce il rappresentante di Libera in Calabria a mettere nero su bianco l’elogio del sindaco, tanto da far dire allo stesso Inserra che «Nasone non si è limitato a condannare l'episodio, ma ha esaltato l'amico sindaco elevandolo a presunto paladino della legalità».
Su ReggioTv, di proprietà dello stesso Lamberti Castronuovo, il referente regionale dell’associazione di don Ciotti, in effetti, scrive: «Carissimo Eduardo (...), sai quanto ti stimo e quanto apprezzo il tuo competente e coraggioso servizio alla nostra terra (...). Il loro obiettivo (degli attentatori, ndr) è fare in modo che le persone perbene e oneste, e tra questi gli amministratori incorruttibili e facitori tenaci e ostinati del bene comune, lascino il campo e si arrendano». Ecco il testo completo_
Carissimo Eduardo, sentimi sinceramente accanto a te, alla tua amministrazione e ai cittadini per bene di San Procopio che sono la stragrande maggioranza. Le mie non sono parole di circostanza: sai quanto ti stimo e quanto apprezzo il tuo competente, coraggioso e poliedrico servizio alla nostra terra. Chi ha pensato di compiere il criminale gesto di bruciare l’asilo faticosamente avviato, è certamente riuscito a mettere ancora una volta in risalto la vigliaccheria di pochi violenti che non hanno altro linguaggio se non quello della inconcepibile e mai giustificabile violenza. E la gravità del gesto è amplificata anche dal fatto che hanno colpito un luogo simbolico e aservizio della gente del paese. Tu me lo insegni: il loro obiettivo ultimo è fare in modo che le persone perbene e oneste, e tra questi gli amministratori incorruttibili, facitori tenaci e ostinati del bene comune, lascino il campo e si arrendano. Sono certo che troverai ancora una volta le giuste motivazioni per continuare il tuo servizio alla comunità di San Procopio, avendo accanto le istituzioni dello Stato nelle diverse articolazioni e responsabilità e il sano associazionismo. nella fiduciosa attesa che il lavoro delle Forze dell’Ordine assicurerà presto alla giustizia gli autori dell’attentato, voglio assicurarti che io personalmente e Libera Calabria che mi onoro ancora di rappresentare ti saremo corresponsabilmente vicini. Un abbraccio forte. A presto vederci. In alto i cuori.
Mimmo Nasone (Referente regionale di Libera Calabria)
Già. In alto i cuori. E i "facitori"...