"Libera è stata un’importante associazione antimafia. Ma oggi mi sembra un partito che si è auto-attribuito un ruolo diverso. Gestisce i beni sequestrati alle mafie in regime di monopolio e in maniera anticoncorrenziale. Personalmente sono contrario alla sua gestione: la ritengo pericolosa".
Così si esprime Catello Maresca, 43 anni e da 11 magistrato della Direzione nazionale antimafia di Napoli, impegnato in prima linea nella lotta ai clan della camorra, in un’intevista che Panorama pubblica nel numero in edicola da oggi, giovedì 14 gennaio.
"Oggi" aggiunge Maresca "per combattere la mafia è necessario smascherare gli “estremisti dell’antimafia”, i monopolisti di valori, le false cooperative con il bollino, le multinazionali del bene sequestrato. Registro e osservo che associazioni nate per combattere la mafia hanno acquisito l’attrezzatura mentale dell’organizzazione criminale e tendono a farsi mafiose loro stesse".
Il magistrato insiste: "Purtroppo queste associazioni hanno esasperato il sistema. Sfruttano beni che non sono di loro proprietà, utilizzano risorse e denaro di tutti. Vedo insomma l’estremismo dei settaristi e non di un’associazione ogni qual volta sento dire che 'si deve fare sempre così'".
E conclude affidando a Panorama questo duro giudizio: "Libera gestisce i beni attraverso cooperative non sempre affidabili. Io ritengo che questa antimafia sia incompatibile con lo spirito dell’antimafia iniziale".
"Le cooperative non sono di Libera, Libera le promuove". Così don Luigi Ciotti in audizione in commissione parlamentare Antimafia dopo gli scandali sulla gestione dei beni confiscati e in seguito alle anticipazioni dell'intervista che uscirà oggi su Panorama fatta al pm antimafia napoletano Maresca che descrive Libera come un monopolio di beni confiscati. "Le cooperative sono realizzate con le prefetture, con un bando pubblico", aggiunge. "Io devo difendere la dignità dell'associazione che coordina altre 1600 associazioni. Qui non parla Ciotti, io rappresento un noi", ha precisato.
SCONCERTATO DA PAROLE DEL PM. "Sono sconcertanti le parole di questo magistrato. Chiedo solo verità e giustizia", afferma. "Noi ribadiamo con forza che Libera non riceve nessun bene confiscato che invece viene dato ai Comuni e da questo affidato alle cooperative", ha quindi precisato. "Io non ho rilasciato nessuna intervista neppure quando Panorama e altri giornali ci hanno gettato fango addosso - ha proseguito Ciotti -. Le fonti vanno verificate, le parole non devono essere interpretate. I giornalisti che gettano fango, fanno il gioco delle mafie. Noi lo denunceremo questo signore, se quelle dichiarazioni saranno riportate domani in virgolettato. Quando viene distrutta la dignità di tanti giovani, io credo sia un dovere difenderli".
NO CONCENTRAZIONE DI POTERE. "C'è un equivoco - specifica Ciotti - che qualcuno vuole attribuire a don Ciotti: la capacità di concentrare beni e poteri economici. Non è assolutamente così. Ci sono pochissime cose assegnate direttamente alla sua associazione. Libera gestisce solo sei strutture tra cui un piccolissimo appartamento a Roma".