Il TAR ha dato ragione al Comune di San Vito lo Capo, bocciando il ricorso di privati e associazioni contro la delibera consiliare che detta un nuovo regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, prevedendo l’impiego di tavolini e ombrelloni senza copertura fissa per bar e ristoranti, con la possibilità di istallare dehors aperti nel periodo ottobre – maggio.
“Sbaglia chi ha pensato a una guerra privata dell’Amministrazione – spiega il sindaco Matteo Rizzo – per noi si è trattato solo di rendere ancora più bello, accogliente, elegante, il nostro paese, che continua a mietere premi e consensi a livello nazionale e internazionale. Sono certo – aggiunge il sindaco – che alla fine anche chi oggi è critico nei confronti del nuovo regolamento si renderà conto che la grande bellezza del territorio passa anche attraverso una maggiore eleganza dei suoi locali pubblici”.
Nel dicembre 2014 il Consiglio Comunale aveva approvato il nuovo Regolamento che vietava l'istallazione di strutture fisse per gli esercizi pubblici (delibera n. 56 del 18/12/2914), privilegiando l’uso di ombrelloni a difesa dei tavolini nel periodo giugno – settembre, con la possibilità di proteggerli con dehors nei rimanenti otto mesi dell’anno: “Una soluzione scelta ovunque in tutta Europa – dice Rizzo – col risultato di rendere l’ambiente più elegante e accogliente; dobbiamo imparare da chi in fatto di turismo ne sa più di noi, la società è in rapida evoluzione, i costumi si devono aggiornare, non possiamo restare fermi mentre il mondo corre col pericolo di restare indietro e perdere quella posizione di privilegio che fino ad oggi i turisti di tutto il mondo ci riconoscono”.
Contro la delibera era stato presentato un ricorso al TAR da parte di esercenti pubblici e associazioni di categoria, che hanno chiesto l’annullamento della delibera consiliare per motivi amministrativi e tecnici; il tribunale amministrativo nel mese di aprile, in prossimità della stagione turistica, decretò la sospensione della delibera in attesa della sentenza definitiva e per il resto dell’anno le strutture hanno potuto operare senza adeguarsi al nuovo regolamento; ora la sentenza sancisce che quel ricorso “non merita accoglimento” e che “il provvedimento del Comune risulta debitamente motivato”. Anche la Soprintendenza ai Beni Ambientali si era opposta al ricorso dei privati.
Proprio in questi giorni sono arrivate due ordinanze della Soprintendenza indirizzate ad altrettanti esercizi pubblici che dovranno modificare le proprie strutture esterne, abusive, entro 30 giorni: “Ma in tempi brevissimi tutte dovranno adeguarsi al nuovo regolamento – dice Matteo Rizzo – Io sono sicuro che al tirar delle somme non se ne pentiranno, vedranno che il gradimento dei clienti e dei turisti li premierà”.