Sono tante, purtroppo, le stragi avvenute in Italia, e fra queste, quella che si commemora oggi, a quarant’anni esatti, è una tra le più misteriose e ancora oggi irrisolte. E’ la Strage di Alcamo Marina, in cui nella notte tra il 26 e il 27 gennaio del ‘76, all’interno della casermetta “Alkamar” furono uccisi i due carabinieri, Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Ma di quella strage, i due poveri carabinieri non furono le uniche vittime. Quelli, infatti, che per anni sono stati ritenuti i colpevoli, i quattro giovani di Alcamo: Giuseppe Gulotta, Vincenzo Ferrantelli, Gaetano Santangelo e Giovanni Mandalà, furono in realtà torturati per una notte intera affinchè dichiarassero di essere stati loro gli autori della carneficina; ed è quasi sicuramente una vittima lo stesso Giuseppe Vesco, il giovane di Partinico, vicino al movimento anarchico che, confessando di essere uno degli autori, accusò i quattro ritrattando subito dopo, per poi morire suicida in carcere; fu trovato impiccato nonostante avesse solo una mano.
Alla commemorazione della strage che si terrà questa mattina ad Alcamo, organizzata dal presidio di Libera, non parteciperà Giuseppe Gulotta che non è stato invitato. Con 36 anni di vicenda giudiziaria sulle spalle, di cui 22 passati in carcere da innocente, avrebbe tanto da dire. Ma, evidentemente, Gulotta e gli altri “colpevoli perfetti”, rappresentano il più grande errore giudiziario, anzi il più grande depistaggio che ha portato alla frode processuale per eccellenza della storia italiana e che ha visto protagonisti diversi funzionari dell’Arma dei Carabinieri. Forse, Gulotta, oggi appare scomodo, dal momento che sta per chiedere tramite i suoi legali Cellini e Lauria, un risarcimento contro l’Arma.
Tornando alla strage della casermetta, a quarant’anni di distanza non si sa nulla dei mandanti nè degli autori materiali di quella fine tremenda dei due militari. Solo tante ipotesi, ma mai realmente accertate. Si va dall’omicidio per mafia, al terrorismo, con collegamenti con la Strategia della Tensione e con l’organizzazione paramilitare Gladio, ad un collegamento con un traffico di armi. Si occupò di Alkamar anche Peppino Impastato, l'attivista e giornalista ucciso dalla mafia nel 1978. La sua cartella con i documenti su Alcamo Marina fu sequestrata dai Carabinieri nella casa della madre poco dopo la morte, e non fu più restituita a differenza degli altri documenti.
Fra le ipotesi sulla strage, anche quella passata all’attenzione di Walter Veltroni, quando era membro della Commissione Parlamentare Antimafia, secondo la quale, dietro la strage di Alcamo Marina ci sarebbe la struttura di Gladio. I due carabinieri Falcetta e Apuzzo avrebbero fermato, il giorno prima, un furgone che trasportava armi forse con a bordo uomini dell'organizzazione. Quindici anni dopo la strage la polizia scoprì un arsenale appartenente a due militari dell'Arma: l'appuntato Vincenzo La Colla e il brigadiere Fabio Bertotto (impegnato in missioni in Somalia). Accusati di essere gli "armieri" del clan di Alcamo, risultati appartenere ai servizi segreti, furono assolti. La Colla patteggiò una pena per l'accusa di detenzione illegale di armi.
L’unica verità accertata, grazie al processo di revisione e alle confessioni dell’ex Brigadiere Renato Olino - presente la notte delle torture a Gulotta e gli altri -, ha portato all’assoluzione di tutti i condannati, all’apertura di un nuova inchiesta per la morte di Apuzzo e Falcetta e l’altra su quattro carabinieri accusati di sequestro di persona e lesioni gravissime.
Questa mattina in occasione del 40° anniversario, il Presidio di Libera Alcamo promuoverà una manifestazione che prevede la Santa Messa presso la chiesa Chiesa Maria Santissima della Stella in Alcamo Marina, la successiva deposizione di una corona d’alloro presso la Stele Commemorativa in cui si terrà, infine, la cerimonia di intitolazione della Statale lungo Alcamo Marina in memoria delle due vittime.
Descrizione Evento:
- 10:30 - Celebrazione Santa Messa;
- Corteo presso la vicina stele com,memorativa;
- Deposizione delle corone d’Alloro
- Silenzio e minuto di raccoglimento;
- Presentazione degli elaborati dei ragazzi in rappresentanza dei vari Istituti;
Interverranno: Don Luigi Ciotti, presidente Libera; Marcello Contento, referente Libera Alcamo; Rino Giacalone, giornalista direttore Alqamah.it; Giovanni Arnone, Commissario straordinario del Comune di Alcamo.
A conclusione della Commemorazione è previsto lo scoprimento della targa di intitolazione della Statale SS187 lungo Alcamo Marina in memoria dei due carabinieri Apuzzo e Falcetta.