" Saluti da Alcamo" edito dal "Rotary Club Alcamo".
Una mia riflessione sul messaggio che mandano queste antiche immagini di di Alcamo, agli alcamesi di oggi e di domani.
Un libro per ricordare. La parola allo storico.
Questo volume è insieme un traguardo ed un punto di partenza. Da molti anni il Rotary Club di Alcamo ha cercato di “immortalare” quest’opera di ricerca certosina di Alessandro Mancuso.
Solo quest’anno, però, con il Presidente, quasi mio omonimo e carissimo cugino Luigi Salvatore Culmone, l’opera vede la luce con la generosa sponsorizzazione del club rotariano alcamese che continua così una gloriosa tradizione editoriale volta a fissare nel tempo, ma anche a spiegarne ragioni, radici e prospettive della straordinaria avventura dell’identità alcamese. Silentes Loquimur... queste straordinarie foto parlano (ci puntano anche il dito accusatore) senza inutili ed ipocriti clamori. Le foto che portano soprattutto all’alba del ‘900 parlano, eccome se parlano. E noi offriamo ai lettori di questo volume l’occasione di una riflessione intelligente ed acuta. Era proprio necessario cancellare tanti angoli significativi di Alcamo?
Nel silenzio di un tempo che è parte dell’oceano della storia queste cartoline “ci salutano” ed un po’ ci fanno riflettere su ciò che è stato il XX secolo alcamese. Parlano una lingua forbita, semplice ma eloquente... e rie-mergono dalle nebbie del passato la splendida serie di candidi archi che chiudevano a sudovest la bomboniera che era piazza Ciullo. Altro non voglio scrivere perché si rischia di riaprire ferite e l’intento del volume non e’ questo. È un omaggio, invece alla civiltà degli alcamesi che abbracciarono con speranza, ottimismo e fede le sfide dei tempi moderni, magari con un tantino di ingenuità.
La Alcamo di inizio ‘900 era certamente più bella di quella odierna... abbiamo pagato un prezzo troppo alto alla modernità... la scomparsa della Chiesa di Santa Maria Odigitria (Chiesa dell’Itria) e quella dello Stellario, lo sventramento della maestosa Badia Grande (salvata solo in parte) lasciano una ferita profonda, come la quasi totale demolizione della cinta muraria di questa città che per secoli conservava la forma di un cuore. Un cuore palpitante e pieno di una laboriosità più unica che rara nel panorama dei centri urbani medio-grandi della Sicilia. L’opera straordinaria di Alessandro Mancuso con l’aiuto di Maria Rimi ed il sostegno generoso e convinto del Presidente del Rotary Club di Alcamo e di tutti i suoi soci vuole consegnare alle nuove generazioni spunti di pacata ma ferma riflessione sulla prudenza che occorre avere nella scienza urbanistica, scienza che non può non essere legata al rispetto della storia e dell’evoluzione culturale di un popolo. È vero, non si può con battaglie di retroguardia bloccare lo sviluppo, ma questo può essere sano solo se rispetta il paesaggio, se usa diligentemente e con parsimonia il territorio, se valorizza l’identità.
È la lezione che Francia e Spagna, paesi simili alla Sicilia, ci danno. A noi siciliani non è più consentito sprecare la “bellezza” di questa terra e di questa stratificazione di civiltà straordinarie...
Ignazio De Blasi, Francesco Maria Mirabella, Salvatore Messina Monticciolo, Pietro Mara Rocca e tante anime elette ci ispirano a salvare il salvabile. Consegniamo alle nuove generazioni ciò che resta, ed è tanto... non è tutto ma è molto, straordinario, affascinante. Il Rotary di Alcamo sarà sempre dalla parte della Bellezza, dalla parte di una Alcamo che consegniamo a chi verrà dopo di noi, sicuri che i ragazzi di oggi sapranno fare meglio di noi e saranno tutti come Alessandro e Maria... Silentes Loquimur… dunque. Parlano queste cartoline, e come se parlano, e noi, per pudore, coscienti che avremmo potuto fare di più e meglio, offriamo questo fiore editoriale a tutti gli alcamesi di domani ma anche di oggi e soprattutto a quelli di ieri...
Luigi Maria Culmone