Marco Campagna, segretario provinciale del Partito Democratico, si è chiusa il 31 gennaio la campagna tesseramenti del Pd. Però le iscrizioni al partito si riferivano all'anno 2015.
Sì, abbiamo deciso di prorogare i tesseramenti di un altro mese per evitare le corse nelle feste di Natale.
Abbiamo qualche numero sui tesseramenti? Com'è andata?
Andiamo sui circa 3 mila tesserati. Più circa 200 come giovani democratici.
Rispetto all'anno scorso?
Siamo aumentati. L'anno scorso eravamo circa 2000. Ma era fisiologico il calo del 2014 perchè era l'annata post-congresso e perciò un po' di calo era prevedibile.
Quando ci sono i congressi c'è la corsa al tesseramento.
C'è più attenzione. Nel congresso c'è più confronto, e magari c'è più gente invogliata a partecipare e quindi a tesserarsi. Accade un po' dappertutto, anche tra i laburisti in Inghilterra.
Ha seguito le polemiche di queste ore sui cuffariani nel Pd? Anche il capogruppo del Pd alla Camera Speranza ha detto che è una cosa “inaccettabile”. In realtà era noto da tempo, e non c'era bisogno che lo dicesse Cuffaro, che gli ex cuffariani sono nel Pd. Così come il Pd è il partito della nazione. Ma ci sono ex cuffariani nel Pd trapanese?
Non mi piace la definizione di partito della nazione. Noi ci ispiriamo al partito socialista europeo dei democratici. Siamo un partito di centrosinistra, chiaramente una sinistra moderna. Sorrido anche perchè queste analisi affrettate vengono fatte sulla scorta di un'intervista di un ex politico che è stato nelle nostre galere per un reato abbastanza grave, nonostante abbia scontato la sua pena, ma è una persona condannata per favoreggiamento a cosa nostra.
Cuffaro ha detto che lui prendeva un milione e mezzo di voti, ed è logico che se il Pd prende tanti voti molti sono dei suoi ex elettori.
Tanti voti ancora non ne prendiamo. Possiamo fare di meglio. Io non vedo tutta questa annessione o corsa ad entrare nel Pd da parte di ex politici cuffariani. Ci può essere uno spostamento, è chiaro, nel momento in cui la politica si cristallizza su tre grandi forze: centrosinistra, destra capeggiata da Salvini e una populista del Movimento 5 Stelle. E' chiaro che chi aveva una visione più moderata della società tende ad avvicinarsi al nostro partito. Ma credo che sia un caso mediatico e mi dispiace che anche all'interno del nostro partito qualcuno strumentalizzi per via vicende di correnti interne. Io non vedo questa corsa dei cuffariani. Abbiamo fatto un lavoro molto attento in questa campagna tesseramenti perchè non si sono verificate adesioni di massa, c'è stato un tesseramento pubblico nelle sedi.
Questo tesseramento è stato anche il primo che ha visto dentro il Pd gli ex di Articolo 4, la formazione di autonomisti capeggiata in provincia di Trapani da Paolo Ruggirello. Tutti pensavano che ci sarebbe stata una adesione di massa dei ruggirelliani, con il deputato regionale che sarebbe diventato l'azionista di maggioranza del Pd. Com'è finita?
Anche questa è una boutade che scrivono anche da Roma. Da noi non c'è stata nessuna opa. Anzi c'è stato chi si è iscritto volontariamente. Credo che faccia parte di una ricostruzione per attaccare il Pd.
Non c'è stato nessun effetto tsunami di Ruggirello?
Assolutamente no. La maggior parte dei tesserati sono rinnovi. Certo c'è una parte che considera come punto di riferimento politico l'onorevole Ruggirello e crede nel Pd. Non ci trovo niente di male, i nostri tesseramenti sono stati pubblici, nelle sedi e nei gazebo.
Rimane un nodo politico. Quando Articolo 4 in tutta la provincia di trapani sarà uniforme e omogeneo con il Pd? Per ora ci sono diversi gruppi, in alcune realtà è in maggioranza col Pd, in altre in opposizione.
Il nodo politico è stato sciolto. Abbiamo chiarito che Articolo 4 è sciolto, lo hanno fatto i loro fondatori. Da noi chi entra entra a titolo personale, chi non entra nel partito non è un punto di riferimento del Pd. Chi anche in consigli comunali ha aderito al Partito Democratico deve avere la stessa linea del Pd. Non può esserci chi è in maggioranza e chi in opposizione. Chi ha scelto di non tesserarsi rimane nella sua scia. Noi continuiamo ad andare avanti nelle scelte politiche. Non è scritto da nessuna parte che chi militava nell'ex Articolo 4 debba entrare per forza nel Pd. Sono scelte individuali.
La componente degli ex Ds, che fino a tre anni fa aveva un riferimento all'Ars che era Camillo Oddo, con quest'ultimo tesseramento si è ulteriormente ridimensionata.
E' difficile confermare. Penso che anche loro siano dentro il Pd ma non so dire in che percentuale. Ancora stiamo raccogliendo i dati e dobbiamo analizzare quanto arriva dai circoli.