Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
10/02/2016 06:20:00

Vito Genna: "Così il karate marsalese ha avuto successo ai Mondiali"

 Il karate marsalese sul tetto del mondo. E' stata un successo l'avventura dei Mondiali di Roma dello Shotokan Karate do Club di Marsala guidata dal maestro Vito Genna.
Sofia Genna, figlia tredicenne del maestro, cintura marrone, prossima alla nera, tecnicamente molto forte e con esperienze in tutta Italia e qualche capatina all'estero come Svizzera, Slovenia e Svezia, ha conquistato l'Oro ai Mondiali di categoria. Elena Lombardo, Bronzo e gradino più basso del podio a Roma, astro nascente del club lilibetano, cintura blu, dedita al sacrificio e un carattere tale da consentirle di raggiungere traguardi futuri inimmaginabili.  Sofia ed Elena, fuori dal karate, sono molte amiche e frequentano la terza media al "Vincenzo Pipitone".
Maestro Genna, lei e altri tre atleti dello Shotokan Karate do Club avete partecipato ai Mondiali di Roma. 

Io ho gareggiato alla veneranda età di 51 anni nella categoria dei Maestri, dopo il buon terzo posto agli internazionali di Trieste e l'Argento di Glasgow in Scozia. Questa volta  non mi è riuscita l'impresa di centrare un posto nel podio. Pazienza.

Poi chi altri dei suoi ha gareggiato?

Alla rassegna, ha partecipato anche il nostro tesserato, Michele Ostuni, all'esordio nei veterani.

Ma il titolo in copertina l'hanno preso due "agguerrite" ragazzine. Giovanissime, ma non nuove a palcoscenici importanti.

Un grande risultato lo hanno raggiunto mia figlia Sofia con la medaglia d'Oro nella sua categoria ed Elena Lombardo con il Bronzo. Da allenatore e loro educatore ne vado fiero. La contentezza è stata grande.

Mancava la Vocaturi.

Esatto. Se c'è un "neo", in questa spedizione capitolina, è stato non poter portare con noi Valentina Vocaturi, campionessa mondiale, per alcuni acciacchi fisici.

Il karate a differenza degli altri sport ha un qualcosa di più "spirituale". Rappresenta valori antichi, e spesso si sbaglia a definirla una disciplina aggressiva. Invece è tutt'altro.

Il karate non è uno sport ma è molto di più. E' uno stile di vita. Sono contento che in parecchi si siano ricreduti circa il karate. Infatti, negli anni'80 e '90 la disciplina era apostrofata come "violenta". Rispetto al passato, ora posso dire che addirittura i medici consigliano vivamente di praticare il karate a scopo di trattamento terapeutico. Viviamo, poi, in un'epoca dove la tecnologia la fa da padrona e per le giovani generazioni è veleno poichè impedisce le più elementari libertà che ciascuno di noi deve avere. La tecnologia, in qualche maniera, ti imprigiona nella sua dimensione virtuale. I giovani d'oggi non fanno altro che rimanere tante ore incollati ai videogames, ai cellulari. Tutto ciò non lo concepisco. Le nuove tecnologie distraggono i giovani da quello che c'è fuori, dalla vita reale. Il karate è una disciplina dura ma ti aiuta ad affrontare i problemi insormontabili che la vita ci pone davanti. Nella vita, gli ostacoli esistono per essere affrontati e superati.

E lo studio dove lo mettiamo?

Al primo posto. Non c'è dubbio. E lo dice uno che all'età di mia figlia aveva lasciato la scuola dell'obbligo. Io oggi, col senno di poi, rifarei ben altre scelte. Rimpiango e mi pento non aver continuato gli studi, ma volevo completamente bisogno di sentirmi indipendente in tutto e per tutto. Da giovane è prevalsa la voglia di mantenermi con il mio lavoro e sentirmi autosufficiente. Inoltre, sono dell'avviso che non puoi andare bene a karate se prima non hai un buonissimo profitto a scuola. Non esiste, assolutamente. Io sono fatto così. Le due cose devono andare di pari passo.

E che consigli dà ai suoi allievi?

Approfittandone di questi anni di esperienza ho allenato diversi ragazzi e ragazze e ho tratto per loro un consiglio: perchè chi pratica karate sin da giovanissimo non prova subito ad intraprendere la carriera militare? Perchè aspettare di finire gli studi superiori per l'arruolamento nelle forze armate?

In questi anni il movimento del karate marsalese ha conosciuto una crescita esponenziale. Come lo spiega?

Per rispondere mi viene in aiuto l'avventura a Sydney che è stata propedeutica per gli altri traguardi che poi abbiamo puntualmente raggiunto. Proprio Sydney che è all'altro capo del mondo, ve ne rendete conto? Dopo Sydney ero più che fiducioso che come intero movimento potessimo crescere. Il mio obiettivo è che i ragazzi, fuori dalle quattro mura della palestra, riescano a trovare un posto di lavoro, che sappiano avere rigore verso loro stessi ed abbiano comportamenti retti. Così si affronta la vita. Ecco, il karate ti insegna soprattutto questo.

 

Emanuele Giacalone-Lele Gesú