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12/02/2016 07:10:00

Truffa sulle pensioni di invalidità. Assolti 5 medici a Marsala: "Non c'entravano nulla"

 Si è concluso con cinque assoluzioni il processo che davanti il giudice monocratico Sara Quittino vedeva imputati i componenti della commissione medica di prima istanza del distretto sanitario di Marsala che qualche anno fa erano rimasti coinvolti in un’indagine della Guardia di finanza su pensioni di invalidità chieste da persone che secondo l’accusa non ne avevano diritto. L’assoluzione è stata decretata per Andrea Farina, Saverio Urso, Francesco Salvatore Pellegrino, Salvatore Giovanni Trapani e Alfredo Parrinello. Tra i reati ipotizzati all’inizio dell’inchiesta (indagati anche 16 presunti falsi invalidi), il falso materiale in atto pubblico e la tentata truffa ai danni dello Stato. Secondo l’accusa, i richiedenti avevano presentato istanze finalizzate ad ottenere l’agognata pensione dichiarando di soffrire di cardiopatie certificate da cartelle cliniche “false”. Era, inoltre, emerso che “in alcuni casi i tracciati elettrocardiografici, pur non presentando esiti di infarto acuto del miocardio, erano stati allegati a certificazioni che invece dichiaravano tale condizione”. Molti certificati erano stati rilasciati per persone diverse da quelle che avevano chiesto la pensione. Ma per il giudice Quittino, in questa storia, i cinque medici finiti sotto processo non hanno alcuna responsabilità. Epoca dei fatti contestati il 2005/2006. A difendere i cinque medici sono stati gli avvocati Stefano Pellegrino e Daniela Ferrari, che dopo la sentenza hanno dichiarato: “La tesi difensiva prospettata già in fase di indagini preliminari è stata avvalorata nel corso del processo. I cinque medici, del resto, facevano parte di una commissione che non aveva poteri decisionali sul riconoscimento e l’erogazione delle pensioni. Questo era compito di un’altra commissione”.