Si chiama Sanlorenzo Mercato e da ieri è aperto al pubblico. Si trova al civico 288 nell'omonima via a Palermo. Un tempo era una fabbrica di derivati agrumari, dopo 40 anni torna a nuova vita. Gli antichi capannoni - uno spazio di 1.500 metri quadrati con annesso un giardino da 1.200 metri quadrati - ospitano nove botteghe (dalla caffetteria al forno, dalla pescheria alla macelleria, dall'ortofrutta alla salumeria, friggitoria e un'osteria) dove e' possibile acquistare una selezione di 2.800 prodotti siciliani (29 Igp e Dop) a chilometro zero per un'offerta gastronomica che consente di passare dalla frittura di pesce, ai centrifugati di frutta e verdura, dal classico 'sfincione' alla mortadella d'asina al te' e ai frutti esotici. Sanlorenzo Mercato non e' solo uno spazio commerciale, ma vuole diventare un luogo culturale e per quest' anno ha gia' in calendario 150 eventi: si comincia il 31 marzo con un incontro sui cibi della salute. Tra i partner annovera anche l'universita' di Palermo: non a caso gli studenti della facolta' di Agraria frequenteranno ad ottobre la prima lezione del corso di Laurea in Scienze tecnologie agroalimentari. Sanlorenzo Mercato, che sara' aperto tutti i giorni dalle 9 alle 22 dalla domenica al giovedi', mentre da venerdi' a sabato fino alle 24, guarda anche al sociale; non a caso ha stretto anche un accordo con il Banco Alimentare di donare il cibo invenduto o prossimo alla scadenza alle famiglie in stato di bisogno del quartiere Sanlorenzo. "Mercato San Lorenzo vuole diventare un luogo di incontro - ha detto l'ideatore e imprenditore Dario Mirri - per allestire questo spazio abbiamo investito circa 3 milioni di euro. I prodotti freschi sono il nostro core business, e' il primo esperimento in Sicilia. La formula scelta e' quella della filiera corta, vogliamo mettere in contato produttori e consumatori". "In Sicilia esistono 5 mila imprese - ha aggiunto- che commercializzano agroalimentari e 220 mila aziende produttive, sono numeri importanti e ho immaginato che c'era la necessita' di creare un luogo di intermediazione non solo per commercianti e produttori ma anche tra quest'ultimi e i consumatori finali".
Sono previsti 150 eventi all’anno, tra showcooking, presentazioni, degustazioni, corsi e lezioni di cucina con chef ed enologi, ma anche concerti, cinema, reading e spettacoli per grandi e piccini. Le partnership con Università di Palermo e – tramite UPMC Italy – con i medici dell’ISMETT, portano inoltre a Sanlorenzo un ciclo di incontri dedicati all’educazione alimentare e al benessere, mentre di cibi della salute si parla ogni mese anche con nutrizionisti, esperti e produttori.
Sanlorenzo Mercato, conta già su una rete di partnership e collaborazioni con alcuni dei più importanti player del panorama istituzionale, privato e del terzo settore, in ambito culturale, turistico, sociale e commerciale. Un network di collegamenti legati a doppio filo con il territorio che comprende tra gli altri: Università di Palermo, Confagricoltura, UPMC Italia, Farm Cultural Park, Slow Food Palermo, Associazione Provinciale Cuochi e Pasticceri Palermo, Banco Alimentare, Teatro Biondo, Autorità Portuale di Palermo, Federalberghi, Distretto Turistico di Palermo – Costa Normanna, Palermobility, CheckSicily, John Milton Institute, Flaccovio, Arces, Social Food, AutoRadio Taxi, Electrolux, Demma, Tasca d’Almerita, Barbera, Polara, La Fonte, Agromonte.
Oltre alla filiera corta e l’attenzione alla stagionalità che favoriscono il rispetto dei cicli di produzione e il lavoro dei produttori, il riciclo e la sostenibilità rimangono capi saldi a SanLorenzo Mercato: le confezioni vengono limitate grazie ai prodotti sfusi e l’utilizzo di formati originali, e il cibo in eccesso viene donato alle associazioni di volontariato del territorio in favore delle persone più bisognose. Grazie all’accordo con il Banco Alimentare – Sicilia Occidentale, saranno soprattutto le famiglie dei quartieri di San Lorenzo e del vicino ZEN a beneficiare della seconda vita degli alimenti del Mercato, che mantiene così un legame forte con il suo territorio.
La struttura che darà immediatamente lavoro a una cinquantina di persone nel diretto, mentre nell’indotto arriveranno una sessantina di posti di lavoro con l’obiettivo di creare altri 50 posti di lavoro nell’immediato futuro.