Lunedi, 21 marzo 2016 al Castello Grifeo di Partanna, si è tenuto il Congresso Provinciale della Copagri, Confederazione Produttori Agricoli, alla presenza del Commissario Regionale Natale Mascellino. Alla presenza di un pubblico numeroso, 50 agricoltori iscritti alla Copagri, provenienti dal territorio provinciale, hanno eletto all’unanimità Giuseppe Aleo Presidente Provinciale della Copagri. Il neo Presidente, nella sua relazione, ha puntato il dito sulla cattiva gestione del Governo nazionale e Regionale ma, soprattutto sull’indifferenza dei parlamentari italiani in Europa che non hanno saputo e non riescono ancora oggi, salvo qualche eccezione, a tutelare l’economia agricola italiana. Pino Aleo ha presentato una panoramica di come dovrebbe essere tutelato il sistema agroalimentare trapanese, siciliano e italiano, soffermandosi sui mercati, provocando i governi e indicando le prospettive per rilanciare un nuovo progetto del settore agricolo. Le nostre produzioni sono continuamente messe in difficoltà dalle Politiche Comunitarie a sostegno dei Paesi magrebini (Africa nord occidentale) che continuano ad invadere i nostri mercati e quelli europei causando danni irreparabili e irreversibili. Il sistema agroalimentare nazionale è continuamente messo sotto pressione con politiche comunitarie assurde. Il vino prodotto dalla frutta; olio prodotto con i coloranti, fino a quando non esauriranno le scorte africane; succhi di frutta prodotti con i coloranti; i formaggi con il latte in polvere; ortaggi prodotti con tante altre porcherie provenienti dalla vicina Cina trasformati come da incanto in prodotto italiano, utilizzando lavoratori in schiavitù e con costi irrisori da mettere in crisi un intero sistema economico planetario. Per consentire il processo di sviluppo dell’economia agricola trapanese occorre attivare un piano di sviluppo o un programma operativo specifico che includa una strategia chiara e incisa. Adottare il sistema del prezzo minimo garantito per tutti i prodotti agroalimentari, corredato da misure di controllo rigide, in modo da mettere con le spalle al muro gli speculatori e il malaffare. Le piccole imprese che, costituiscono il 95% del tessuto economico dell’agricoltura trapanese, continua Aleo, devono essere capaci di “fare sistema” e di connettersi con legami forti o flessibili in modo tale da sviluppare innovazione e acquisire maggiori vantaggi competitivi.