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18/04/2016 06:30:00

Nicola Biondo: “Chi fa memoria in questo Paese non può dimenticarsi di Giuseppe Gulotta"

Nicola Biondo, giornalista e scrittore, si è occupato di tantissime cose nella sua lunga carriera e anche della vicenda di Giuseppe Gulotta, scrivendone la storia nel libro “Alkamar”. Per Gulotta assolto per la strage di Alcamo Marina, dopo 22 anni di carcere da innocente, c’è finalmente un primo risarcimento perchè la corte d’appello di Reggio Calabria ha stabilito che ha diritto ad un risarcimento di sei milioni e mezzo di euro. Cosa ne pensa di questa vicenda?

Intanto diciamo questo, la corte di Reggio Calabria ha deciso un risarcimento sull’ingiusta detenzione che Giuseppe Gullotta ha subito. Lo ricordiamo, 22 anni di carcere da innocente, 36 anni di calvario giudiziario. Dopo esattamente 40 anni, era il 1976 quando la strage di Alcamo Marina avveniva. La corte di Reggio Calabria ha detto però un’altra cosa, che è vero che c’è un danno biologico, esistenziale e patrimoniale che Giuseppe ha subito, ma che per ottenere il risarcimento di questi danni dovrà fare causa all’Arma dei carabineri. Si aprirà quindi un’altra storia e sarà il primo caso di un italiano che cita l’Arma dei carabinieri.

Ricordiamo che gli avvocati di Gulotta, Cellini e Lauria avevano chiesto 56 milioni di euro come risarcimento danni, che era una cifra calcolata in base ad esperienze analoghe, non era una cifra campata in aria.

Assolutamente, non era una cifra campata in aria, tra l’altro la corte ha fatto realizzare delle perizie molto approfondite su Giuseppe per quantificare questa somma. Rimane da un certo punto di vista l’amaro in bocca, dall’altro capisco che è molto difficile valutare. Quanto vale un giorno in carcere? Per quanti soldi si andrebbe in carcere?

Sono delle esperienze che chi non le prova non può giudicare. Noi siamo lì a metterci con il misurino, ma la realtà è questa.

Esattamente, io mi onoro, non soltanto di avere scritto la storia di Giuseppe Gulotta con lui, ma mi onoro di essere un suo amico e credo che la cosa che faccia più male a Giuseppe sia che nessuna scusa è mai venuta dalle istituzioni, mai nessuna scusa.

Sì, insieme al fatto che ai quarant’anni dell’anniversario della Strage di Alcamo Marina, Gulotta non viene invitato alla cerimonia perchè i parenti lo ritengono ancora un colpevole. C’è in questo caso un uso della memoria molto di parte, una memoria di plastica che si adatta alle circostanze.

Credo che nessuno debba e possa giudicare il dolore che i familiari dei due carabinieri uccisi possono provare, però la memoria deve essere condivisa e deve essere una memoria giusta. I familiari nel loro enorme dolore possono dire e pensare ciò che vogliono, ma chi si arroga il diritto di costruire e di fare memoria in questo Paese non può dimenticarsi del caso più incredibile che è quello di Giuseppe Gulotta. Incredibile, perchè non è stato un errore giudiziario, è chiaro che è stata una frode processuale, dove Giuseppe, insieme ad altre tre persone, è stato tirato in ballo in una storia in cui non c’entrava niente.

Giuseppe Gulotta utilizzerà questi fondi per una fondazione che avrà lo scopo di assistere i casi di frode processuale in Italia, i casi di tortura, e difendere quelli che come lui incappano in queste storie tremende.

Assolutamente sì, Giuseppe è un uomo buono, intelligente e generoso e farà di tutto attraverso questa fondazione perchè non succeda mai più un caso come il suo. Ancora una volta supplisce all’assenza delle istituzioni e gli va dato atto di questo.