E’ già la terza denuncia che viene presentata in Procura dopo la deflagrazione del caso del 52enne infermiere marsalese Maurizio Spanò, che il 15 marzo scorso è stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri con l’accusa di violenza sessuale aggravata, si arricchisce di un’altra denuncia. A presentarla, stavolta, è stato un uomo di 45 anni che veste la divisa della Guardia di finanza. Nella sua denuncia accusa Spanò, ma anche il dottor Giuseppe Milazzo, il gastroenterologo presso il cui studio privato Spanò lavorava quando era libero dal servizio in ospedale. In questo caso, comunque, nell’esposto non si paventano possibili abusi sessuali, per i quali il medico, è bene ricordalo, non è indagato. Il denunciante (anche questo assistito dall’avvocato Vincenzo Forti) contesta, infatti, che ad aver effettuato l’anestesia sarebbe stato l’infermiere “in assenza del medico”. Quest’ultimo avrebbe effettuato solo l’esame diagnostico. Nella querela, inoltre, l’uomo afferma che rileggendo i documenti che gli sono stati rilasciati a fine gennaio, quando si sottopose a gastroscopia, si è accorto che il foglio dell’anestesia era firmato da un medico che lui afferma di non conoscere e che “non era presente all’esame e non ha effettuato alcuna anestesia”. L’indagine, insomma, rischia di allargarsi a macchia d’olio.