Pomodori, zucchine e lattuga, melanzane e cicoria: un orto che è diverso perché “sociale”, sorto in un terreno sequestrato alla mafia, in contrada San Paolo della croce e affidato dall´amministrazione comunale di Castellammare alla cooperativa “Unione delle famiglie”, composta da cittadini con disagio economico. I soci della cooperativa hanno ripulito e bonificato l’appezzamento di terreno di circa milleseicento metri dove ci sono anche alberi da frutto: pero, nespolo e l’immancabile e longevo ulivo. Quindi il terreno è stato coltivato ed è stato realizzato un orto, con prodotti esclusivamente biologici, che sarà inaugurato giovedì 19 maggio alle ore 10, alla presenza delle autorità cittadine. «Siamo davvero soddisfatti perché l’orto che sarà inaugurato giovedì alla presenza del Prefetto Leopoldo Falco, ha una valenza sociale triplice: consente di rendere utili perché produttivi, beni sequestrati alla mafia in attesa di provvedimenti giudiziari definitivi e contemporaneamente -afferma il sindaco Nicolò Coppola-, restituisce decoro a zone abbandonate della città e soprattutto, in considerazione del fine per il quale li abbiamo voluti adoperare, permette di dare un ruolo sociale produttivo e non assistenzialismo, a cittadini che hanno difficoltà economiche. Il terreno che si trova in zona San Paolo della Croce, infatti, è stato assegnato alla cooperativa presieduta da Stefano Ficalora, composta da circa cento famiglie di concittadini con disagio che producono piccole quantità di generi alimentari. Agricoltura biologica -conclude il sindaco Coppola-, che è un’occasione di riscatto sociale utilizzando ciò che abbiamo».