Una vita spesa nella polizia di stato e nella lotta alla mafia: il 25 maggio l'ex questore di Piacenza, Calogero Germanà, è stato insignito della medaglia d'oro al valor civile, onorificenza concessa dalla Repubblica. "Sono contento, ma non sono diverso dagli altri - ha raccontato Germanà ai microfoni di Raiuno -, siccome sono rimasto in vita, vuol dire che questo era il mio destino." L'onoreficenza è stata consegnata nelle mani di Calogero Germanà dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso di una cerimonia alla Caserma Savoia di via Castro Pretorio a Roma.
Germanà è il dirigente del commissariato di polizia a Mazara Del Vallo (Trapani) che 24 anni fa ha guardato negli occhi il boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, uno dei tre killer del commando mafioso, mandato da Totò Riina, che il 14 settembre del '92 cercò di ucciderlo.
"Si sporge dal finestrino con il fucile e spara, - racconta l'ex questore al Tg1 - mi colpisce di striscio. Io ho il sangue freddo di scendere dalla macchina, di prendere la pistola e sparare, quindi li blocco."
Dopo quegli spari Germanà scende dall'auto e fugge verso la spiaggia. "Fanno di nuovo inversione di marcia e invece di sparare a colpo singolo, iniziano a sparare a raffica." Il commando, composto da Matteo Messina Denaro, Giuseppe Graviano e Leoluca Bagarella, lo manca ancora e lui riesce a sopravvivere.
Tempo prima del fallito attentato, Germanà aveva interrogato Messina Denaro e oggi è uno dei pochi a poter raccontare il boss: "In Sicilia si dice un tipo fermo, che non si scompone, che non indietreggia. Non era molto loquace, aspettava prima la domanda..."
Da 23 anni latitante, il capo di Cosa Nostra Messina Denaro è ricercato per le stragi del '92 e del '93. "Secondo me farebbe bene a costituirsi - conclude l'ex questore di Piacenza.
"Apprendiamo con viva soddisfazione - il commento dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia - che, in accoglimento della richiesta avanzata nel giugno del 2013, è stata consegnata dal Capo dello Stato a Calogero Germana’ la “medaglia d’oro al valor civile”. Si tratta di un importante riconoscimento, che corona una prestigiosa e lunga carriera, ricca di meriti e successi professionali. Germanà, da ultimo Questore di Piacenza, nel corso degli anni ha diretto il Commissariato di Mazara del Vallo, ove rimase fino al dicembre del 1987, per poi essere trasferito alla Squadra Mobile di Trapani, alla Criminalpol di Catania e a Palermo, per attività investigative antimafia da eseguire su delega del giudice Paolo Borsellino, di cui era stato stretto collaboratore quando il magistrato aveva diretto la Procura di Marsala. I due lavorarono insieme ad indagini delicate su omicidi di mafia, massoneria, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, scoprendo la caratura criminale di Matteo Messina Denaro nell’organigramma di Cosa nostra siciliana ed i suoi interessi nelle principali attività economiche ed imprenditoriali nella provincia di Trapani. Subito dopo l’omicidio di Mauro Rostagno, Germanà fu il primo ad indicare la pista mafiosa che, accantonata, è stata finalmente recuperata, con la riapertura del processo, che poi ha portato alla condanna del boss Vincenzo Virga come mandante, e Vito Mazzara esecutore materiale".