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29/05/2016 06:55:00

Alcamo, ultima settimana di campagna elettorale. Ma tiene banco il caso Perricone

 Continua, in un clima un po' stralunato, la campagna elettorale ad Alcamo per l'elezione del prossimo Sindaco. Si vota tra una settimana, ma in città non si parla d'altro che dell'arresto dell'ex vice sindaco Pasquale Perricone, che sarebbe al centro, secondo la Procura di Trapani, di un comitato d'affari che gestiva il Comune di Alcamo. In molti si chiedono come mai questi arresti, che si basano su intercettazioni ed elementi indiziari anche risalenti a tempo fa, sono stati fatti proprio ora, in piena corsa per l'elezione del nuovo Sindaco. Perchè non sono stati fatti dopo? Anzi, perché, data l'evidenza sulla base dei gravi provvedimenti cautelari emessi, non sono stati fatti prima? Il risultato è che Alcamo è sconvolta. La sensazione è che i partiti escano da questa storia ancora una volta a pezzi, e che per la sindacatura sarà una corsa a due tra Movimento Cinque Stelle - che ha in Alcamo una roccaforte - e il movimento Abc - Alcamo Bene Comune, che in questi anni ha costruito dal nulla una importante rete di cittadini impegnati in politica.  

L'ex Sindaco di Alcamo, Sebastiano Bonventre, che circa un anno fa si è dimesso da Sindaco, dando il via al commissariamento che ha portato a queste elezioni, ha diramato una nota nella quale smentisce il ruolo di Perricone, che è stato suo vice sindaco per un breve periodo. Bonventre dice che non è vero che le riunioni di Giunta si sarebbero tenute a casa o negli uffici di Perricone.  “Ricordo che Perricone – dice l’ex sindaco -, cui auspico sappia chiarire la sua posizione, ha ricoperto la carica di vicesindaco per circa tre mesi essendosi subito dimesso per partecipare quale candidato alle elezioni regionali. Al più può essersi svolta in quelle sedi qualche riunione di maggioranza politica ma nulla che abbia a che fare con attività di giunta”. Bonventre aggiunge: “Ricordo ancora come Area Democratica sia uscita dalla maggioranza oltre un anno prima delle mie dimissioni. Ricordo come il piano triennale delle opere pubbliche venga approvato dal consiglio comunale e non dalla giunta che elabora semplicemente una proposta assolutamente non vincolante. E gli atti delle sedute consiliari – conclude - sono la migliore attestazione di ciò”.

L'arresto di Perricone ha portato Giuseppe Benenati a ritirare la sua candidatura a sindaco. “Non ho nessuna remora – dichiara Benenati - ad affermare che uno di quelli che con maggiore insistenza mi aveva chiesto di continuare nella candidatura è stato Pasquale Perricone, che è stato poi uno dei tanti convinti miei sostenitori”. Benenati aggiunge: “Rispetto tutte le iniziative giudiziarie ma non mi sposto da un millimetro dal principio costituzionale che vuole che ogni cittadino debba essere considerato non colpevole fino a sentenza definitiva”.

Saro Lauria, altro candidato Sindaco, dichiara:

"Ritengo il gesto del collega Benenati sicuramente degno di rispetto e di apprezzamento in un contesto politico e di campagna
elettorale in cui certi valori sono calpestati ed abbandonati sull'altare del perseguimento del proprio interesse particolare. Concordiamo e sposiamo l'appello fatto anche da Abc ritenendo che proprio per le stesse opportunità politiche legate alla moralità e all'etica, per le quali si è ritirato Benenati, sicuramente altri candidati non avrebbero neanche dovuto presentarsi a queste elezioni comunali".

Interviene anche il Partito Democratico di Alcamo, esprimendo “piena fiducia nella magistratura trapanesei mpegnata nella decisa lotta alle devianze criminali della nostra città”.