Giuseppe La Francesca, segretario del Partito Democratico di Pantelleria. Assieme al sindaco Gabriele, i colleghi del PD e tutta la comunità state tirando le somme e facendo la conta dei danni causati dall’incendio di fine maggio/primi di giugno, che ha completamente devastato Montagna Grande. Nonostante tutto ciò, c’è stata un’accelerazione per l’istituzione del Parco a Pantelleria del quale si discute da anni. Parco che però porta polemiche politiche, perché l’opposizione dice: “Questo Parco viene fatto così, senza una discussione e noi ci dimettiamo”. Sabato con l’arrivo di Crocetta c’è stata un po’ di agitazione, che succede?
Dopo l’incendio del 28 maggio qui a Pantelleria c’è stata una mobilitazione perché il disastro è stato tale che ha causato un po' la morte di una parte di noi panteschi. C’è stata quindi una ripercussione politica e un’accelerata sul parco. Ci tengo a sottolineare che si parla di questa istituzione dal 2009, non è un argomento di cui si inizia a parlare in questi giorni. Io credo che la Regione e lo Stato hanno dato una risposta ad un atto criminale che è accaduto a Pantelleria e che, mi sia consentito, mi auguro e chiedo a gran voce, che chi ha causato tutto questo sia assicurato alla giustizia. Il Parco Nazionale vuole significare semplificazione e gestione unitaria del nostro territorio, che sia di rilancio in particolar modo all’attività agricola e turistica.
Fatto sta che si fa il parco, ma dall’opposizione dicono che è tutto avvenuto troppo in fretta. Qualcuno malignamente dice, ma non è che alla fine l’incendio l’hanno appiccato quelli che volevano il Parco?
Certamente avremmo preferito un percorso diverso d’istituzione del Parco, con maggiore coinvolgimento della cittadinanza, ma dobbiamo avere l’onesta intellettuale di riconoscere che fra la comunità pantesca e le istituzioni oramai da troppo tempo si discute di Parco Nazionale. Riconosciamo che amministrare significa anche avere la forza di portare avanti scelte coraggiose! Io sono stato il primo a fare una dichiarazione che va sul verso opposto. Ritengo che l’incendio di Montagna Grande, di 600 ettari, sia una pronta risposta al parco. Dieci giorni prima dell’incendio c’è stato un primo incontro con il direttore e il presidente del Parco delle Cinque Terre, organizzato dall’amministrazione comunale, dove ci hanno spiegato come funziona la gestione di un parco e da lì dovevano poi proseguire una serie di incontri formativi. Dieci giorni dopo c’è stato il vile attentato incendiario.
C’è una correlazione temporale molto stretta.
Assolutamente sì. Io non ho nessuna remora a dirlo. Credo che l’unica strada sia questa. Altro discorso è il fatto che l’opposizione si sia dimessa in concomitanza con l’arrivo del Presidente della Regione a Pantelleria.
Ma si sono dimessi davvero o è tutta una finta?
Ad oggi c’è stato un comunicato ufficiale. Credo che confermino le dimissioni, visto che c’è una nota protocollata al comune. Vedremo in questi giorni se effettivamente saranno confermate ma non ho motivo di dubitare, perché l’atto è stato talmente plateale che a mio avviso non possono più tirarsi indietro dalla scelta fatta, che assolutamente non condivido. Dobbiamo come comunità cercare di mantenere sempre un confronto aperto anche con chi la pensa in maniera diversa da noi, abbandonando polemiche sterili ed impegnandoci tutti quanti in nuovo percorso di crescita culturale.
La Francesca, di che cosa ha bisogno Pantelleria oltre al Parco?
Stiamo cercando di indicare all’Amministrazione comunale i percorsi da intraprendere e completare negli ultimi due anni di governo, difatti non c’è solo bisogno di Parco Nazionale. C’è bisogno di una Zona Franca, del Piano Particolareggiato del Centro Storico, e poi Porto e Mobilità sono le tematiche su cui l’Amministrazione Comunale deve mettere in campo il massimo impegno per un’idea generale di sviluppo della nostra isola.