Torna ad occuparsi della crisi della vitivinicoltura il Presidente della Cia di Marsala-Petrosino, Enzo Maggio, e lo fa scrivendo alle due amministrazioni, ai presidenti dei due consigli comunali, Sturiano e Zichittella, e ai sindaci Di Girolamo e Giacalone. Qui il contenuto della lettera aperta dell'esponente della CIA che chiede di affrontare l'argomento nei due consigli comunali:
"Voglio richiamare la vostra attenzione sul disagio che vivono gli agricoltori, considerato che l’economia dei comuni da voi rappresentati si fonda sostanzialmente sull’agricoltura e specificatamente sulla vitivinicoltura. In questi ultimi 2 anni, il comparto vitivinicolo ha vissuto e continua a vivere momenti difficilissimi: il ricavo dal prodotto conferito per la gran parte in cantina e la restante in privato, non riesce il più delle volte a coprire i costi di produzione. Buona parte dei produttori, pur sostenendo enormi sacrifici insieme alle rispettive famiglie, hanno gettato la spugna, vendendo i diritti di reimpianto, piuttosto che continuare a coltivare i propri terreni con nessuna prospettiva certa. Quali colture alternative per i loro terreni? Attualmente i prezzi dei vini, specie quelli sfusi sono bassissimi, i prezzi per l’imbottigliato sono più consistenti, ma per arrivare all’imbottigliamento di tutto il prodotto, occorrono tempi lunghi ( anche se alcune cantine hanno avviato già da alcuni anni un percorso facendo investimenti molto esosi per poter riuscire a vendere una parte del loro prodotto). E’ ammissibile che un lavoratore deve aspettare così tanto tempo per avere una sua remunerazione e poter mandare avanti la sua azienda agricola? Non sarebbe più efficace l’ intervento immediato con politiche mirate a salvaguardia del settore? Lo zuccheraggio è uno dei motivi per cui è stato colpito questo settore; altra penalizzazione è la distanza dei mercati che incide tantissimo sui costi di trasporto. Ci viene detto che non può essere concesso un contributo sul trasporto in quanto aiuto di Stato, ma ciò deve essere superato, non si può accettare incondizionatamente tutto ciò che viene imposto dall'Europa. Adesso che siamo senza sostegno, devono essere riviste alcune cose, in sede di Commissione Europea, riguardo a questi temi. E’ necessario che questi 2 comuni affrontino prioritariamente questi temi (gli altri problemi del viticoltore non sono stati citati in questa modestissima lettera, ritengo che in questa fase delicata non serva un elenco) e lavorino su un’iniziativa congiunta interpellando l'Assessore regionale all'agricoltura Cracolici, il Ministro Martina ed i Parlamentari europei che fanno parte della Commissione agricoltura per cercare una soluzione a salvaguardia dei produttori; e per uno sviluppo del comparto; vogliate prender nota per un ordine del giorno da trattare in sede consiliare a beneficio di chi ancora oggi produce uva. Chi ha delle responsabilità ben precise dovrà venire nei nostri territori a rendersi conto l’operato in materia".