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06/07/2016 06:30:00

Emergenza rifiuti: Cristaldi ed Errante in Procura. Caos discariche: 12 fuori legge

 La mancata raccolta dei rifiuti è diventata un'emergenza nel Trapanese e i sindaci di Mazara del Vallo e Castelvetrano, Nicola Cristaldi e Felice Errante, hanno depositato un esposto al procuratore di Marsala, Vincenzo Pantaleo.
"Ormai da diversi giorni - dice Cristaldi - la città di Mazara del Vallo è invasa dai rifiuti e, nonostante tutti gli interventi che abbiamo messo in moto, non si riesce a convincere la Regione a creare le condizioni perché raccogliendo i rifiuti possano essere smaltiti in discarica. Le competenze come sindaco sono state tutte esercitate. Purtroppo la competenza per la individuazione della discarica non è del sindaco, è del presidente della Regione e più vastamente della Regione". Gli fa eco il sindaco Errante. "E' strano dovere registrare che i sindaci, siano costretti a denunciare altre istituzioni. Ma rispetto a un silenzio assordante, rispetto alle città ridotte a pattumiera - aggiunge - con grandissime responsabilità da un punto di vista igienico-sanitario l'esposto rimaneva l'ultima arma a nostra disposizione per tentare di riportare le nostre città ad una normale vivibilità".

LO SCIUTO. “La situazione è insostenibile, in quasi tutti comuni della provincia di Trapani, ove le condizioni sanitarie e ambientali sono ai limiti della degenarazione e gran parte degli stessi territori sono diventati delle vere e proprie discariche a cielo aperto - dice  il parlamentare regionale Giovanni Lo Sciuto -. Chiedo all’assessore Contrafatto e al presidente della Regione di intervenire urgentemente con azione incisiva per trovare una soluzione immediata e definitiva. Anche con l’individuazione di un sito alternativo e valido, che non rappresenti rischio salute per i cittadini e degrado inquinante per il territorio. L’allocazione del sito dovrà essere comunicata immediatamente al Prefetto e a ogni sindaco interessato”.
“Non è possibile che dopo vent’anni dall’approvazione del decreto Ronchi – prosegue il deputato Ncd Area Popolare – ancora non si sia trovata una soluzione definitiva e stabile al problema dei rifiuti. Sarò anche costretto, per questo, a chiedere lumi su eventuali responsabilità di natura gestionale”.
“È necessario approvare urgentemente un disegno di legge che faccia partire la raccolta differenziata e individui i siti adatti alla costruzione dei termovalorizzatori. Le polemiche sull’inquinamento atmosferico – spiega – sono sterili e lo dimostra la notizia di questi giorni sulla costruzione di un termovalorizzatore a Copenaghen. Un impianto a impatto ambientale zero, allocato vicino alle piste di sci e a un parco giochi per bambini. È arrivato il momento – conclude Lo Sciuto – che i rifiuti diventino risorsa anche in Sicilia; con notevole sgravo dei costi per i cittadini e salvaguardia del nostro territorio”.

CAOS DISCARICHE. I ritardi nelle bonifiche delle discariche da parte delle Regioni hanno provocato “punizioni” salate. Le multe sono state comminate dalla Corte di giustizia europea e costano allo Stato 113 milioni l’anno, 256 mila euro per ogni giorno di ritardo. Diciotto le Regioni colpevoli di non stare alle regole, in testa c’è la Campania, ben 48 le discariche “fuorilegge”. Il secondo posto spetta alla Calabria con 43 con 23 discariche non in regola, seguita dall’Abruzzo con 23 e dalla Sicilia, con 12.
E’ stato disatteso l’invito, che risale a sette anni or sono, a effettuare le bonifiche, al fine di rispettare “la salubrità dell’ambiente, la salute delle persone e salvaguardare il paesaggio”.
Il totale delle discariche da bonificare è di 200. E’ prevedibile che la mano passi ora alla Corte dei Conti. La Guardia di Finanza ha già cominciato l’azione di rivalsa con le prime quindici istanze di risarcimento. Destinatari dell’intervento i presidenti delle regioni e i sindaci coinvolti.
L’omessa bonifica, quindi, mette nel mirino tutte e diciotto le Regioni in misura proporzionale al numero delle discariche irregolari.
La Sicilia sfugge al podio e conquista la quarta posizione in classifica. Il fatto che non sia il fanalino di coda non deve farci tirare un sospiro di sollievo, perché l’isola è la Regione che meno di ogni altra usa la raccolta differenziata, con il 12,5 per cento dei rifiuti. E’ anche la Regione meno dotata di impianti di compostaggio e inceneritori. Infine, la Sicilia, non ha un piano rifiuti in vigore. Il disegno di legge proposto dall’assessore al ramo, Contraffatto, non è stato ancora esaminato dalla giunta di governo, nonostante l’impegno assunto dalla Regione con il governo nazionale di procedere alla sua approvazione entro la metà del mese di giugno.
Il rinvio del disegno di legge è causato da una diversità di opinioni sulla riforma degli enti. Il governo nazionale ha richiesto l’istituzione di una agenzia unica regionale dei rifiuti, che inglobi tutti gli Ato. Niente quindi, passaggio degli Ato alle SSR, l’ente modificato, ma un ente regionale gestito dai sindaci con la supervisione di funzionari della Regione