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26/07/2016 06:05:00

26 Luglio, oggi l'anniversario della morte di Rita Atria

 Ricorre oggi, 26 Luglio, l'anniversario della morte di Rita Atria, la ragazzina che con la cognata, Piera Ajello, svelò alla magistratura i segreti e i nomi dei protagonisti della guerra di mafia nel Belice. Rita Atria si suicidò, gettandosi dal balcone dell'appartamento romano dove era stata trasferita dopo la sua decisione di diventare testimone di giustizia, quando apprese della morte del giudice Paolo Borsellino, al quale era legata, nella strage di Via D'Amelio.

Dopo l' uccisione di Borsellino, infatti, la ragazza era caduta in uno stato di profonda prostrazione. ''Sono rimasta sconvolta questa la motivazione del suo gesto - dall' uccisione del procuratore Paolo Borsellino, adesso non c'è più chi mi protegge, sono avvilita, non ce la faccio più''. Nella casa al Ruscolano era arrivata da soli tre giorni (le misure di sicurezza prevedevano frequenti cambi di domicilio). Questo il suo messaggio di addio:

Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella mia vita. Tutti hanno paura ma io l’unica cosa di cui ho paura è che lo Stato mafioso vincerà e quei poveri scemi che combattono contro i mulini a vento saranno uccisi. Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo sbagliato di comportarci. Borsellino, sei morto per ciò in cui credevi ma io senza di te sono morta. Rita


Rita Atria, figlia di Vito e sorella di Nicolo', entrambi assassinati dalla mafia nella guerra fra cosche rivali, aveva iniziato a collaborare con Paolo Borsellino e poi con i sostituti Alessandra Camassa e Massimo Russo, ai quali aveva rivelato aspetti ritenuti estremamente interessanti sulle cosche mafiose del trapanese e del Belice.
Il padre, Vito Atria, era stato ucciso a 42 anni in un agguato mafioso a Partanna il 18 novembre del 1985. Il fratello di Rita, Nicolo', di 27 anni, aveva subito la stessa sorte il 24 giugno 1991, ucciso nella sua pizzeria di Montevago. Le rivelazioni di Rita Atria e della cognata Piera Aiello avevano consentirono di delineare gli scenari dalla ''guerra'' di mafia che a Partanna aveva provocato una trentina di omicidi nella faida tra la famiglia dei Ingoglia, alla quale appartenevano gli Atria, e quella degli Accardo, detti 'cannata'.
La madre di Rita, Giovanna Cannova, qualche mese dopo la morte della figlia, venne sorpresa mentre prendeva a martellate la sua fotografia sulla tomba di famiglia a Partanna e per questo atto fu condannata a due mesi e 20 giorni. In un'udienza del processo a numerosi componenti della mafia di Partanna, un pentito rivelò poi che la notizia del suicidio di Rita Atria fu accolta nel carcere di Trapani con un lungo applauso.

Oggi alle 18.00 Libera dà appuntamento per chi vuole ricordarla dinnanzi al cimitero a Partanna per recarsi sulla tomba di Rita. La cerimonia sarà sobria e semplice. Si partirà dall'ingresso del cimitero verso la tomba.  Ci sarà una messa e riflessioni libere.