Nei primi sei mesi di attività di vigilanza del Consorzio dei vini Sicilia DOC sono state effettuate più di 35 verifiche ispettive, presso punti vendita della grande distribuzione (7 delle quali in Germania), nel canale Horeca e sui siti di e-commerce.
Il Consorzio di Tutela Vini Sicilia DOC nel 2016, ha così intensificato l’attività di vigilanza sul mercato, in stretta collaborazione con l’Ispettorato centrale delle tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari di Palermo, inserendo, oltre al territorio nazionale, anche alcuni paesi europei quali la Germania e la Svizzera.
“Tra gli obiettivi primari del Consorzio, insieme alla promozione e alla tutela del marchio, vi è quello di garantire al consumatore un prodotto certificato e di alta qualità. Ogni bottiglia di vino Sicilia DOC deve corrispondere allo standard previsto e riportare le corrette informazioni in etichetta.” afferma Antonio Rallo, Presidente del Consorzio Sicilia DOC.
Le attività di verifica sono realizzate nella fase della commercializzazione, dai punti vendita aziendali a quelli all’ingrosso, passando per enoteche, ristoranti, bar ed infine all’e-commerce. L’attività di vigilanza riguarda anche i prodotti similari, commercializzati sul territorio dell’Unione Europea che, con false indicazioni sull’origine e sulle qualità specifiche dei prodotti stessi, possono generare confusione nei consumatori e recare danno alle produzioni a marchio Sicilia DOC.
“L’attività di promozione e tutela del marchio vini Sicilia DOC è strettamente legata ad una rigorosa attività di vigilanza;” – spiega Maurizio Lunetta, Direttore del Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia – “si tratta di uno dei principali compiti, ma anche strumenti di cui dispone un Consorzio di tutela, riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, per garantire al consumatore la qualità del prodotto Sicilia DOC. Il progetto di vigilanza si articola su un programma concordato annualmente con l’ufficio ICQRF di Palermo, ma si basa anche sulle segnalazioni che vengono inviate dai consumatori ai nostri uffici.”