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04/08/2016 06:30:00

Concorso docenti, in Sicilia il 70% non va all'orale

 I docenti siciliani devono insegnare in Sicilia. L’ARS ha approvato la mozione presentata dai parlamentari del gruppo del PD, che impegna il governo regionale ad attivare in sintonia con il governo nazionale una serie di iniziative relative al settore della scuola. In particolare, nella mozione dei deputati del Partito Democratico si chiede di attivare ogni iniziativa utile al mantenimento dell’unità dei nuclei familiari, evitando trasferimenti di docenti da Sud a Nord e facendo in modo che chi è già stato trasferito possa tornare in Sicilia. Nella mozione si chiede inoltre di equiparare i livelli dell’offerta formativa, che deve essere equivalente da Nord a Sud, e di incentivare il tempo pieno.

CONCORSO.  Il numero di non ammessi alle prove orali del concorso per docenti 2016 va oltre le previsioni più negative. A fare un’indagine accurata, è stato in questi giorni Il Giornale di Sicilia, anche attraverso degli esempi pratici sparsi per l’intero territorio nazionale.

“In Emilia Romagna, su 37 candidati per i laboratori di scienze e tecnologie meccaniche, sono stati ammessi alla successiva prova orale soltanto 16 candidati con conseguente necessità di trovare soluzione per i 66 posti messi a bando che non saranno colmati se non da personale supplente. In Lombardia su 68 candidati per accedere alla classe di insegnamento B12 – laboratorio si scienze e tecnologie chimiche e microbiologiche – soltanto in 7 sono stati ammessi alla prova orale; inCampania i 22 posti per la classe di italiano per stranieri hanno visto superare la prova scritta soltanto 11 candidati nonostante si trattasse di insegnanti abilitati in possesso della certificazione DITALS o di relativo master. Altro caso eclatante in Calabria dove solo in 28 candidati sugli 86 posti messi a bando per la docenza di Tecnologia nella scuola secondaria di I grado hanno superato la prova”.

A conferma che la severità non ha risparmiato le regioni del Sud, come invece sostenevano alcuni candidati non ammessi del Settentrione, sono le risultanze dei concorsi svolti in Sicilia. Dove, per bocca di Luca Girardi, dirigente regionale dell’Ufficio scolastico regionale e responsabile procedimento concorso docenti 2016, i non ammessi agli orali sarebbero attorno al 70%.

Premesso che si parla di 44 classi di concorso differenti per 17.725 partecipanti alla prova scritta, appena “il 30% ha superato la prova scritta e accederà a quella orale, che in Sicilia si terrà secondo un calendario variegato che va da agosto ai primi di settembre”, ha detto il dirigente dell’Usr siciliano.

“Stiamo mandando le email con l’esito della prova a tutti i partecipanti e stiamo pubblicando i vari calendari per la prova orale. Speriamo già di inserire in ruolo a settembre quanti risulteranno idonei (pochi per la verità n.d.r.), ma il progetto di assunzione, è giusto ricordarlo, è su base triennale, quindi servirà ancora del tempo per ottimizzare del tutto il sistema anche alla luce delle numerose bocciature rilevate, di sicuro – continua Girardi – i posti non assegnati verranno ancora una volta ricoperti dalla “chiamata” di supplenti”.

Secondo il dirigente Usr “il cattivo esito di molte prove è sicuramente da imputare non alla scarsa o poca competenza nella propria materia di insegnamento dei candidati ma alla poca consapevolezza che il mondo della scuola e dell’insegnamento è cambiato”.

“Per essere competitivi con gli obiettivi europei – continua -, il ministero ha fatto pressione per avere un “nuovo tipo di docente”; si è passati dal focalizzare l’esame sulle competenze e conoscenze del candidato alla capacità didattica del docente e forse questo non comunicandolo con tempestiva celerità ai candidati ha creato aspettative diverse dall’esito ottenuto”.

Girardi tiene a precisare che moltissime delle bocciature sono avvenute a seguito della prova in lingua straniera e della prova capacità/competenze informatiche, prove determinanti per un corpo docente nuovo e capace di competere a livello europeo.

Anche secondo le informazioni pervenute alla Tecnica della Scuola, a fare la differenza, purtroppo in negativo, sarebbe stata, in particolare, la prova in lingua straniera: tantissimi insegnanti candidati al ruolo non sono riuscita a raggiungere la valutazione minima prevista per due degli otto quesiti proposti in lingua non italiana.