Realizzati tra gli anni ’50 e ’60, gli alloggi popolari di Birgi Nivaloro, lungo la strada provinciale per Trapani, in una zona che tutti identificano come la borgata di San Leonardo, nel versante nord marsalese, sono da tempo in condizioni assai precarie. E si vede anche dall’esterno. “Dentro è anche peggio - dice un’inquilina - A qualcuno è persino caduto un pezzo di tetto, che solo per puro caso non ha provocato danni fisici a chi era dentro. In alcuni quartieri popolari di Marsala, lo Iacp ha ristrutturato gli appartamenti. Le nostre, invece, no. Perché? Alcuni di noi hanno provveduto a proprie spese a rifare gli impianti idrici ed elettrici. Ma questo non è giusto. E poi c’è anche chi non ha la possibilità economica di fare questi lavori”. Si tratta di otto palazzine a schiera, tre delle quali, essendo state riscattate da chi via abita, ormai di proprietà privata. Chi abita nelle altre cinque chiede un intervento di ristrutturazione. “Dopo tre anni di richieste – dice un’anziana inquilina – un funzionario dello Iacp mi ha detto: ‘Ma lei non ha nessuno che la può aiutare?’. E siccome mio fratello fa il muratore, ho chiesto a lui di fare le riparazioni. Mi è costato 400 euro”. Un’altra racconta di avere provveduto ad eseguire le ristrutturazioni e di avere conservato le fatture emesse da chi ha eseguito i lavori, nella speranza, un giorno, di potere essere risarcita. L’appartamento più malconcio sembra essere quello di una giovane donna (P.T.) che ha già subito un processo per occupazione abusiva, ma che è stata assolta dal giudice monocratico Riccardo Alcamo, che nelle motivazioni ha citato i “diritti fondamentali della persona, riconosciuti e garantiti dall’art. 2 della Costituzione”. E tra questi diritti, continua il giudice, “rientra quello all’abitazione”. A difendere la donna è stato l’avvocato Luisa Calamia, che la sta assistendo anche nella richiesta di avere un “tetto” decente con lettere all’Iacp e al Comune. L’alloggio attualmente occupato, infatti, è in condizioni assai precarie (“Il bagno – dice la donna – è fatiscente”) e per questo, su segnalazione di Comune e vigili del fuoco), lo Iacp sta redigendo una relazione che potrebbe sfociare nella dichiarazione di “non agibilità”. In questa vicenda, spiega l’avvocato Luisa Calamia, “l’amministrazione comunale si è dimostrata vicina agli inquilini”. Questi ultimi lamentano anche carenze nell’erogazione dell’acqua e la presenza di topi e scarafaggi. Ma questi non sono problemi che competono allo Iacp. Quest’ultimo, in una nota, ha replicato affermando che “non è un ente assistenziale” e “che vive di proventi propri scaturenti dai canoni degli inquilini, esegue la manutenzione ordinaria utilizzando le somme in bilancio, e il capitolo relativo alla manutenzione ordinaria si sostanzia solo ed esclusivamente con parte delle entrate che si ricavano dagli incassi degli affitti. Per le note ristrettezze di bilancio l’Iacp nell’eseguire la manutenzione, a parte i casi gravi, per un fatto di correttezza amministrativa e sociale, dà priorità ai soggetti regolarmente assegnatari e in regola con il pagamento dei canoni”. Ciò nonostante, ha recentemente aggiudicato un appalto per la manutenzione di diversi alloggi, compreso quello occupato abusivamente da P.T. a Birgi Nivaloro.