Dal 15 settembre, Interno 14_lo spazio dell’AIAC – Associazione Italiana di Architettura e Critica ospita “Traces” di Francesca Genna a cura di Roberta Melasecca.
Traces, ovvero tracce, segni, impronte, orme, documenti, testimonianze, schizzi, segmenti, appunti, sezioni magnetiche su cui sono registrati suoni: il lavoro di Francesca Genna, marsalese, è un meticoloso inseguimento delle tracce della memoria che ha la connotazione di unità di misura del sentire autentico, lento, digerito, assorbito del proprio vissuto d’arte. Ogni opera della Genna è il risultato di un processo sedimentato e rigoroso che ridona vita a relitti, scarti, che l’utilità ha bypassato ma che la memoria ha riassorbito nel suo tessuto spontaneo vitale.
Francesca raccoglie segmenti di vita vissuta reale e ne lascia ri-assaporare impercettibilmente il senso originario: le immagini impresse delle sue lastre diventano così racconto di luoghi e spazi e assumono forme nuove nelle quali è possibile riconoscere un esistere rigenerato e rigenerante, sostenibile, lentamente restituito a nuova vita, metamorfosi originale eppure arcaica delle verità antiche della natura.
Objets trouvès, pezzi di legno lavorati dal mare, scarti di segheria, lastre di alluminio non più utilizzate dalle tipografie o dai laboratori di fotolito diventano così le matrici con le quali vengono realizzate le incisioni di Francesca sperimentando cromatismi diversi e diversi sapori atmosferici.
Tecnica e medium sono dunque per Genna fondamentali utilizzando sostanze di ultima generazione, come fotopolimeri, lastre solari che si impressionano alla luce del sole e si sviluppano con acqua: Francesca infatti, da lungo tempo docente all’Accademia di Belle Arti di Palermo, esplora materiali comunemente detti “non-toxic” dando vita ad un ciclo nuovo di incisione sostenibile, un tentativo di esperienza culturale, capace di coniugare creatività a virtuose pratiche di rispetto ambientale.
Il lavoro di Francesca denota una tensione continua ad una sintesi organica tra spazio, tempo ed azione: l’obiettivo non è dunque l’opera finita ma il processo innescato dall’esperienza e dalla autoconsapevolezza.
La mostra è visitabile dal 16 al 24 settembre 2016 su appuntamento: T. +39 335 6703225
Francesca Pellegrino