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17/09/2016 06:25:00

Marsala, condannati i sette autori della rapina in banca a Terrenove

 l gup Francesco Parrinello ha condannato a due anni di carcere ciascuno i sette uomini arrestati lo scorso 4 gennaio dalla polizia per la rapina, commessa lo stesso giorno, ai danni dell’agenzia di contrada Terrenove della Banca di Credito cooperativo “G. Toniolo”. Il bottino fu di quasi 10 mila euro. I sette arrestati, che adesso hanno patteggiato la pena, sono Marco Buffa, di 43 anni, e Antonino Maltese, di 46, di Petrosino, Matteo Foggia, di 36, di Mazara, Ignazio Lo Monaco, di 41, e Giovanni Cerrito, di 37, entrambi di Villabate, e Salvatore Borgognone, di 21, e Filippo Bruno, di 26, di Palermo. Quest’ultimo è figlio di Natale Bruno, ritenuto ai vertici della “famiglia” mafiosa di “Brancaccio”, arrestato nel 2014 e poi condannato a 16 anni di carcere. Subito dopo il “colpo” all’istituto di credito di Terrenove, il versante sud marsalese fu letteralmente “cinturato” fino a Petrosino, dove poi si è scoperto il “covo” della banda. A difendere gli imputati sono stati gli avvocati Luisa Calamia, Paolo Paladino e i palermitani Ciulla e Trinceri. Nel pomeriggio del 4 gennaio, il blitz della polizia sfociato nei sette arresti fu effettuato congiuntamente dagli agenti dei commissariati di Bagheria e Marsala (quest’ultimo diretto dal vice questore Teofilo Belviso) e della Squadra mobile di Trapani. Per il “colpo” alla Banca “Toniolo” (per altro, rapinata ancora lo scorso 31 marzo), gli investigatori hanno, poi, analizzato anche la suddivisione dei ruoli tra i banditi. Uno di loro è entrato armato di forbici con cui ha minacciato il cassiere, mentre un complice ha bloccato la “bussola” all’ingresso, così da consentire una veloce fuga. Altri due, invece, sono rimasti fuori a fare da “palo”, mentre gli altri tre sono stati impegnati in “compiti logistici e di raccordo”. Poi, come in alcuni film, appuntamento in un’abitazione a qualche chilometro di distanza per la spartizione del bottino. Un appartamento nella zona di Petrosino nella disponibilità del “basista”. Ma quando i sette ritenevano di essere al sicuro, è scattato il blitz della polizia, che ha bloccato i presunti rapinatori ancora in auto, recuperando, quasi per intero, anche il bottino.