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18/09/2016 06:00:00

Marsala. Agricoltore a processo per omicidio colposo. Per la difesa la colpa fu dei medici

 Sarà processato per omicidio colposo l’agricoltore marsalese di 75 anni (A.G.) che la sera del 23 ottobre 2013, in contrada Santo Padre delle Perriere, nei pressi del rifornimento carburanti, era alla guida dell’autocarro contro il quale si schiantò un 25enne romeno (A.N.P.) che viaggiava su un ciclomotore e che circa quattro ore dopo morì al Pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino”. Eppure, nell’immediatezza, le sue condizioni non apparivano così gravi. Tanto che lo stesso giovane avrebbe detto: “Non mi sono fatto niente…”. A rilevare l’incidente e a svolgere le indagini sulla sua dinamica furono i carabinieri. Il processo, davanti al giudice monocratico di Marsala, inizierà il prossimo 7 novembre. A difendere l’anziano agricoltore è l’avvocato Concetta Inglese, che nel corso dell’udienza preliminare poi sfociata nel rinvio a giudizio ha evidenziato che dagli atti risulta che i carabinieri avrebbero attestato che l’incidente “si è verificato per imprudenza e negligenza del ragazzo romeno”, nel cui sangue, inoltre, sarebbe stato rilevato un notevole tasso di alcool (sul ciclomotore aveva anche una bottiglia di birra). Sempre secondo il legale, poi, il decesso non sarebbe da addebitare al conducente dell’autocarro, ma ai sanitari di turno quella sera al Pronto Soccorso che “avrebbero sottovalutato il caso, non monitorando nelle ore successive le condizioni del ferito”. Alle 21.15, il ragazzo fu, infatti, dimesso con una prognosi di guarigione di 30 giorni (frattura del bacino, lesione all’aorta della gamba e un ematoma al capo). Il giovane, comunque, non lasciò i locali del Pronto soccorso perché era a piedi. Probabilmente, attendeva che qualche parente o amico andasse a prenderlo. Poco prima di mezzanotte, però, improvvisamente le sue condizioni si aggravarono: abbassamento della pressione e successiva embolìa. Quindi, il decesso a causa di un arresto cardiovascocircolatorio. Tutti argomenti che l’avvocato Inglese ha evidenziato in udienza. E inizialmente i sanitari erano stati indagati, ma il consulente medico della Procura affermò che non avevano responsabilità. Per questo motivo, contro di loro non si è proceduto penalmente. Ciò nonostante, nel corso dell’udienza preliminare, l’avvocato Concetta Inglese ha sostenuto la “totale estraneità” di A.G. al reato contestato. “Sia l’incidente, che la morte del giovane romeno - dichiara il legale – non si sono verificati per colpa dell’imputato. E ciò emergerebbe anche dagli atti”. Una linea che il difensore seguirà anche nel corso del processo.