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02/10/2016 06:10:00

Plastica alla deriva, Mozia grida aiuto

 Help, grida Mozia dall’isola di San Pantaleo, stagnone di Marsala, di fronte alla costa occidentale della Sicilia. Help come lo scrivono i naufraghi sulla sabbia, bello grosso perché gli aerei di passaggio possano vederlo. Ma qui il grido d’aiuto non è per novelli Robinson Crusoe, basta vedere più da vicino come sono fatte le lettere che compongono la parola. “Help, l’età della plastica” è la monumentale installazioe ideata da Maria Cristina Finucci e costituita dall’assemblaggio di oltre 5.000.000 di tappi usati di plastica colorata (due tonnellate il peso) accorpati in reti policrome e ingabbiati in uno scheletro di
metallo. La parola Help si snoda sul terreno con grandi lettere tridimensionali (alte fino a quattro metri ciascuna). Situata nell’area archeologica, che un tempo era appunto la città fenicio-punica di Mozia, l’opera crea un immediato cortocircuito visivo e concettuale tra le rovine millenarie e i resti più diffusi e inquinanti della società contemporanea. Maria Cristina Finucci utilizza infatti il linguaggio espressivo e radicale dell’arte per sensibilizzare i rappresentanti della società civile sul tema delle Garbage Patch, le enormi isole di plastica che galleggiano negli oceani di tutto il globo. L’agenzia ambientale governativa americana Noaa ha calcolato che queste isole, formate da spazzatura e composte al 90 per cento da materiali plastici, possano arrivare a occupare una superficie totale pari a circa 16 milioni di chilometri quadrati.
“Help” è “un grido che la Fondazione Terzo Pilastro non soltanto condivide ma fa proprio da tempo, con la difesa a oltranza della bellezza, della storia e della cultura del bacino del Mediterraneo in tutte le sue implicazioni”, scrive nella prefazione al catalogo del progetto Emmanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo che ha promosso e realizzato l’iniziativa in collaborazione con la Fondazione Whitaker, nell’ambito
del progetto Wasteland - The Garbage Patch State diretto da Paola Pardini. Un progetto che si è sviluppato a partire dal 2013 con il coinvolgimento di organismi internazionali, aziende, fondazioni, associazioni, università. In particolare l’Università Roma Tre e l’Università di Palermo si sono impegnate nella promozione dell’evento di Mozia, creando una catena umana di sensibilizzazione per la raccolta dei materiali plastici su vasta scala