Massoneria di nuovo protagonista a Campobello di Mazara.
Dopo l’incontro di dicembre 2015 relativo alla quarta edizione della tornata a logge riunite della provincia di Trapani, Stefano Bisi il 7 ottobre torna nella cittadina belicina, occupandosi di solidarietà.
Oltre al Gran Maestro della massoneria del Grande Oriente, parlerà il presidente del collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili e il sindaco di Campobello Giuseppe Castiglione. Interverrà anche un ospite del campo “Ciao Ousmane”, in quest’incontro pubblico organizzato appunto dall’associazione “Ciao Ousmane”. Si tratta del campo dove da qualche anno, nella vasta area di parcheggio dell’oleificio “Fontane d’oro” trovano sistemazione i migranti stagionali, durante la raccolta delle olive. E’ dedicato alla memoria di Ousmane, il ragazzo senegalese morto nel 2013 per le gravi ustioni causate dall’esplosione di un fornelletto nel ghetto degradato in contrada Erbe Bianche.
L’ex oleificio “Fontane d’Oro”, ospiterà nuovamente i migranti, offrendo uno spazio con bagni, docce, un punto cottura per i cibi ed una postazione fissa della Croce Rossa Italiana.
Si tratta di un bene confiscato alla mafia, il cui vero proprietario, al di là della formale intestazione ai fratelli Indelicato, era Francesco Luppino, capomafia di Campobello.
In questa cittadina a pochi chilometri da Castelvetrano, negli anni ’90, il capomafia Natale L’Ala era scampato ad un conflitto a fuoco con il Luppino, con cui si contendeva la supremazia, per poi rimanere ucciso ad opera di un commando di cui faceva parte anche Matteo Messina Denaro.
L’Ala faceva parte della loggia coperta “Iside 2”, alla quale appartenevano anche personaggi del calibro del parlamentare nazionale Aldo Bassi e del deputato regionale della DC Francesco Canino, oltre al principe Alliata di Palermo e numerosi indiziati mafiosi.
Loggia che, è bene sottolinearlo, non ha mai avuto nulla a che vedere con la massoneria del Grande Oriente d’Italia, rappresentata da Stefano Bisi. Del GOI, oggi fanno parte: la loggia “G. Mazzini”, “G. Garibaldi”, “Rinnovamento”, “Domizio Torreggiani” di Trapani; la loggia “Abele Damiani” di Marsala; la “Domizio Torreggiani” e la “Valle di Cusa” di Campobello di Mazara; la “Francisco Ferrer” di Castelvetrano.
Così come regolarmente iscritti negli elenchi ufficiali sono i componenti della “Gran Loggia d’Italia degli antichi liberi accettati muratori”. Tra questi c’è anche Nicola Clemenza, presidente dell’associazione antiracket Liberofuturo di Castelvetrano, che ha fornito un apporto determinante per la costruzione e la gestione del campo “Ciao Ousmane”.
Emerge dunque a Campobello una massoneria, che va al di là del GOI, ma che si occupa di solidarietà, cercando legittimamente di fare la differenza rispetto alle vecchie realtà massoniche del passato che invece sono state protagoniste di inconfessabili intrecci con la mafia e con la politica.
Egidio Morici