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08/10/2016 06:10:00

Dopo le polemiche, massoni di tutto il mondo a Marsala e Trapani nel nome di Garibaldi

Fine settimana massonico in provincia di Trapani. Da ieri è cominciata una tre giorni con il raduno delle logge massoniche di tutto il mondo intitolate a Giuseppe Garibaldi. La convention è alla settima edizione e ha in programma iniziative per lo più a carattere interno, in particolare a Marsala ed Erice, con l’installazione di una Loggia Garibaldi della Gran Loggia Nazionale Francese e l’innalzamento delle colonne della Loggia Giuseppe Mazzini (1505) di Partanna. Ad entrambi gli eventi parteciperanno il Gran Maestro Stefano Bisi e il Gran Maestro francese Jean-Pierre Servel.

Per l’occasione l’Associazione Italiana di Filatelia Massonica del Grande Oriente d’Italia (Aifm-Goi) ha realizzato buste commemorative con i relativi annulli postali speciali. Questa mattina uno stand delle Poste Italiane sarà nel Museo Risorgimentale di Garibaldi di Marsala con il materiale celebrativo sulla convention mondiale dedicata a Garibaldi, mentre domani, domenica 9 ottobre, analogo spazio sarà allestito presso l’Hotel Tirreno di Pizzolungo a Erice dove sarà disponibile la busta filatelica con l’annullo che celebra la nascita a Partanna di una loggia “Mazzini”.
La riunione delle logge in provincia di Trapani arriva dopo le notizie dei mesi scorsi sull’attenzione che la Procura trapanese stava dedicando alle logge massoniche della provincia. Sono tutte logge scoperte, nulla di segreto. Ma la provincia di Trapani si conferma territorio di riti e “fratellanza”. 500 gli iscritti alla massoneria nella provincia di Trapani. La città con più logge è quella di Castelvetrano. Proprio la Castelvetrano di Matteo Messina Denaro, il superlatitante di cosa nostra, l’ultimo boss invisibile da 24 anni, come abbiamo ricordato questa estate pubblicando una lunga inchiesta a puntate su Tp24.it
E in questo elenco ci sono politici di ogni ordine e grado, amministratori locali, funzionari, banchieri, uomini delle forze dell’ordine, esponenti dell'antimafia, e giornalisti. Un dossier preparato dalla Questura di Trapani e dal Procuratore Viola che avevano avviato una indagine sugli intrecci tra mafia, politica, massoneria e imprenditoria. Il tutto a 30 anni dalla scoperta di Iside 2, la loggia deviata che aveva al suo interno politici e mafiosi.
Della massoneria in provincia di Trapani, e soprattutto nella città di Matteo Messina Denaro, si è occupata anche la Commissione Antimafia che ha fatto visita a Trapani nei mesi scorsi. Sono stati ascoltati magistrati, investigatori e politici su mafia e massoneria. All’attenzione della Commissione soprattutto il caso Castelvetrano, la città di Matteo Messina Denaro, piena di logge massoniche a cui sono iscritti anche alcuni politici e assossori della giunta. L’intenzione della Commissione, attraverso le tante audizioni, è stata quella di capire il comportamento delle logge regolari davanti ai “fratelli” che deviano. “Oggi le organizzazioni mafiose stanno cambiando profondamente il loro modo di agire e, oltre che continuare a praticare la violenza e il malaffare, riescono a stabilire anche relazioni e rapporti con poteri politici, economici, finanziari e amministrativi, tutti settori nei quali molti dei vostri fratelli sono in prima linea e dei quali sono esponenti di prestigio - ha detto Rosi Bindi -  Sicuramente ci sono anche alcuni grandi nomi iscritti oggi alla Loggia che sono in prima linea nelle banche, nelle imprese e nella pubblica amministrazione. Se la mafia di oggi si fa forte delle relazioni con questa classe dirigente del nostro Paese, la massoneria dovrebbe essere in prima fila a fare da diga perché le mafie non entrino nelle banche e non interloquiscano con i poteri finanziari, con la pubblica amministrazione e con gli imprenditori. Che cosa state facendo”. In commissione ha parlato anche Rosario Crocetta, governatore della Sicilia, che dovrebbe essere convocato un’altra volta.
Poi è toccato anche al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia che è stato ascoltato dalla Commissione parlamentare Antimafia. Stefano Bisi ha detto che ha Castelvetrano c’è solo una loggia del Grande Oriente d’Italia. La Commissione ha poi chiesto al Gran Maestro gli elenchi delle logge. Bisi però non li ha forniti: ““E’ una richiesta che non capisco. Ci sono delle leggi approvate dal Parlamento italiano che tutelano il diritto alla riservatezza sui dati sensibili. E l’appartenenza ad associazioni di qualsiasi tipo è un dato sensibile”, ha detto Bisi successivamente.
Non ci sono solo i fatti trapanesi a scuotere la massoneria regolare italiana. "Nel distretto di Reggio Calabria, la massoneria, nella quale la 'ndrangheta si è infiltrata, non è la massoneria deviata". Lo ha detto giorni fa il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho intervistato da Klaus Davi nel corso della prima puntata de "Gli Intoccabili", in onda sull'emittente televisiva LaC, parlando dell'inchiesta "Mammasantissima" che ha evidenziato l'esistenza di una cupola segreta al vertice della 'ndrangheta.
"La 'ndrangheta - ha aggiunto il magistrato - ha avuto, oltre un decennio fa, l'intelligenza di esprimersi attraverso soggetti che potevano allacciare rapporti con il mondo dei professionisti e nello stesso momento, attraverso i rapporti con loro, con gli imprenditori, la borghesia. Sono riusciti ad esprimersi con persone che sono entrate nella massoneria. Non si parla della massoneria deviata, si parla della massoneria. La risposta del Grande Oriente d'Italia (Goi) resta riservata perché fa parte delle indagini. E' chiaro che nel territorio si comincia a dubitare di tutti".