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24/10/2016 06:35:00

Castelvetrano. I generali di Errante (in quota massonica) alla ricerca delle “forze sane”

 

 

E’ già tempo di scintille a Castelvetrano, tra il sindaco Errante e l’ex primo cittadino Gianni Pompeo (Pd) che, senza tanti giri di parole, chiede scusa ai suoi concittadini per averlo fatto votare nel 2012. Non si è fatta attendere la replica stizzita di Errante che, accusando Pompeo di essere mosso da rabbia, bramosia di ritorno e sopravvalutazione di se stesso, ha affermato in modo sibillino : “E’ proprio sicuro che sia questa, o solo questa, la ragione per la quale debba chiedere politicamente scusa ai castelvetranesi?”
Dal canto loro, i castelvetranesi sembra facciano fatica a decidere chi abbia avuto più peso nel far peggio, anche se l’impressione che l’ago della bilancia sia spostato verso Errante è molto più tangibile nella percezione di una popolazione che ultimamente ne ha viste di tutti i colori.
Ci si chiede allora se in città potrà mai esserci uno scambio proficuo tra il Pd e l’Ncd. Monica di Bella (segretario del Pd castelvetranese) non dice no al dialogo con l’Ncd, ma senza Errante. Mentre Errante parrebbe disponibile ad un accordo col Pd, ma senza gli esponenti locali e, pur senza consiglio comunale, mostra i muscoli e presenta la sua squadra per le prossime amministrative del 2017. Ha già detto che non si ricandiderà, ma in politica può succedere di tutto, soprattutto dopo il 4 dicembre, quando l’esito del referendum costituzionale potrebbe anche rivoluzionare gli attuali equilibri.

Ma anche senza il suo nome, il sistema Errante sarà comunque in corsa per gli scranni di Palazzo Pignatelli, con una coalizione che dovrà convincere i cittadini che il futuro non è altrove, ma è ancora qui. Proprio come nel 2012, quando si candidò insieme al Pd per la guida della città di Castelvetrano. Al momento però, anche se il suo futuro politico sembra essere altrove, magari tra le fila della camera dei deputati sotto l’ala protettrice di Angelino Alfano, il suo ruolo è quello di collante principale di questa coalizione che dovrà “elaborare un programma da sottoporre alla cittadinanza, poiché auspichiamo - come si legge in un recente comunicato – una campagna elettorale scevra da egoismi, velleità personali, veleni e colpi bassi”.

Un auspicio che fa riflettere, soprattutto riguardo ai colpi bassi. E qualche colpo basso ci sarà sicuramente stato alla base della rimodulazione della giunta nel 2015, quando il Pd sparì dal governo della città ed al suo posto spuntarono gli uomini di Giovanni Lo Sciuto, accanito avversario alle amministrative del 2012, poi diventato consigliere regionale e nominato da Angelino Alfano coordinatore dello stesso partito di Errante (Ncd) in Sicilia. Oggi Lo Sciuto ha un ruolo chiave a Castelvetrano, quello di “garante e punto di riferimento con i leader nazionali e regionali dei partiti che sosterranno questa coalizione”. Una coalizione fatta da partiti e movimenti vicini al primo cittadino, che non ha ancora espresso un candidato sindaco, ma una delegazione che dovrà avviare “sin da subito, il confronto politico con le forze sane della città per individuare la migliore sintesi condivisa entro la prima decade di dicembre”. Una “campagna acquisti” affidata in maggioranza ad assessori ed ex consiglieri, con una quota massonica rilevante ma fisiologica dato l’elevato numero di logge in città.

I generali alla ricerca delle “forze sane” sono 14.
Per l’Ncd-Area Popolare abbiamo Piero D’Angelo (loggia “Francisco Ferrer 908”) ed Enzo Chiofalo.
Per Sicilia Futura c’è Nicola Li Causi (loggia “Demetra 240”), figlio del compianto Vito Li Causi ed amministratore del poliambulatorio specialistico “Multimedical” inaugurato l’anno scorso e Tommaso Bertolino (“Oriente” di Castelvetrano e “Giordano Bruno” di Salemi).
Per l’Udc-Area Popolare, Salvatore Ingrasciotta (loggia “Demetra 240”), il più votato di tutti alle scorse amministrative con 448 voti e Piero Sciacia.

Per Alleanza Etica, Giuseppe Rizzo (loggia “Francisco Ferrer 908” di Castelvetrano e “Giordano Bruno” di Salemi) e Salvatore Vaccarino, figlio del discusso ex sindaco Tonino Vaccarino.
Per Castelvetrano Futura, Arianna Maniscalco e Gaspare Bongiovanni.
Per Liberi e Indipendenti, Gaetano Accardo (loggia “Enoch 238”) e Felice Scaglione (assessore dell’ex sindaco Pompeo).
Per Amare Castelvetrano, Gaspare Varvaro e Giuseppe Lanza.
I nomi dei candidati sindaci ancora non spuntano, anche se in pole position per eventuali primarie di coalizione, troviamo Luciano Perricone di Liberi e Indipendenti e Salvatore Stuppia di Sicilia Futura (loggia “Italo Letizia 345”).
Insomma, la squadra c’è. E pare non manchi nemmeno il compasso.
Ma l’appartenenza massonica rimane invece un punto cruciale per il Movimento 5 Stelle che, qualche mese fa, aveva fatto sapere che non avrebbe ammesso al suo interno appartenenti alla massoneria e trombati della vecchia politica. Certo, era ancora l’epoca delle spaccature interne (il comunicato era stato dato da uno solo dei due meetup castelvetranesi). Ci sarebbe da chiedersi se con la pace “scoppiata” pochi giorni fa, questa limitazione sia ancora prevista.
Al momento colpiscono molto queste pubbliche scuse dell’ex sindaco Pompeo che ammette di aver sbagliato nell’aver dato credito all’attuale primo cittadino consigliandone il voto alle scorse amministrative. Il messaggio sembra chiaro: il voto degli amici di Pompeo (che pare siano in tanti, a giudicare anche dalla partecipazione ad una recente convention) non sarà per il candidato che verrà fuori dalla coalizione di Errante. Anche quest’ultimo però è tornato ad ammettere un errore che è costato tanto alla città: l’aver candidato Lillo Giambalvo, l’ormai famoso fan di Matteo Messina Denaro, nelle liste del Fli nel 2012.
Non c’è dubbio, la campagna elettorale è iniziata già da un po’ ed ha tutte le premesse per rilevarsi ancora più accesa rispetto alla precedente, quando Errante e Lo Sciuto se ne dissero di tutti i colori, per poi ritrovarsi a braccetto alla fine della consiliatura.