Con un interessante e partecipato convegno nell’aula magna della scuola, il Liceo Classico “Giovanni XXIII” di Marsala ha celebrato la Giornata Europea della Giustizia Civile.
“Disagi e tutele, il giudice che c’è” è stato il tema dell’incontro. “E’ motivo di orgoglio per noi ospitare questo importante convegno - ha detto la dirigente scolastica Antonella Coppola, aprendo i lavori - perché nel nostro Liceo si insegna diritto e formare i giovani come cittadini coscienti anche del ruolo e degli strumenti della giustizia è uno degli obiettivi educativi della nostra scuola”.
L’Amministrazione Comunale è stata presente con l’assessore alle politiche sociali, Clara Ruggieri, che ha seguito con attenzione tutti gli interventi. “Il Comune di Marsala collabora fattivamente con il Tribunale di Marsala e con le altre istituzioni per prevenire i disagi e aiutare le persone vittime di abusi - ha detto l’assessore Ruggieri -. Ad esempio da poco abbiamo aperto una casa - rifugio per le donne vittima di violenza”.
L’iniziativa è stata voluta da Alessandra Camassa. Da poco Presidente del Tribunale di Marsala, Alessandra Camassa si è detta felicemente sorpresa della qualità del Liceo Classico di Marsala e ha spiegato ai ragazzi il senso della giornata: “La giustizia civile è importante, perché offre strumenti spesso poco conosciuti ma utili evitare che si arrivi malauguratamente ad atti criminosi, che invece competono alla giustizia penale”.
Gli interventi sono stati coordinati da Raimondo Genco, presidente della sezione civile del Tribunale di Marsala. Hanno partecipato e sono intervenuti Cinzia Immordino, giudice civile del Tribunale di Marsala, Caterina Mirto, avvocato esperta in diritto di famiglia, e Silvia Spanò, psicologa che si occupa di famiglia e minori.
“La giustizia civile - ha ricordato Immordino alla platea e agli studenti - fa parte delle nostre vite”. E mentre Caterina Mirto ha illustrato i modi in cui la giustizia civile si può attivare per tutelare i soggetti deboli nelle famiglie, Silvia Spanò si è soffermata proprio sui benefici e sulle caratteristiche degli ordini di protezione ed il ruolo del giudice civile che li attua rispetto all’integrità psicofisica dell’individuo e al benessere della famiglia.
“E’ stato un momento molto importante, di avvicinamento tra le istituzioni e la scuola - è il commento della professoressa Antonella Ingrassia, intervenuta nel ricco e articolato dibattito -. A maggior ragione quando si parla di valori importanti, come la difesa della famiglia”.
“Dobbiamo avere la consapevolezza dei nostri diritti - ha detto in conclusione Alessandra Camassa - e di come attivarli. E’ un concetto molto importante, soprattutto per voi giovani. Perché la giustizia non serve solo a emettere sentenze, ma ad attivare risorse per tutelare i più deboli”.