Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
27/10/2016 15:10:00

Alla scuola Sturzo di Marsala si sperimenta il "Coding"

 Avete mai sentito parlare di Coding? Significa “programmazione informatica” e potrebbe diventare nei prossimi anni una vera e propria materia di studio a scuola. Ѐ davvero divertente e rappresenta un’ innovazione che permette agli alunni di esprimersi, di creare contenuti creativi e di imparare l’arte del problem solving.
Nell’Istituto Comprensivo Sturzo-Sappusi, si sta portando avanti la sperimentazione del Coding, grazie all’iniziativa del dirigente  Maria Alda Restivo e delle insegnanti del team digitale, in particolare La Francesca Antonella e Messina Gabriella che ci credono e stanno realizzando un laboratorio pomeridiano con gli alunni delle classi quinte. Le lezioni di Coding, quindi, non sono tradizionali corsi di informatica in cui si impara ad usare gli strumenti informatici, perché i bambini lo sanno fare già, spesso molto più degli adulti. Il linguaggio del Coding è un salto di qualità che introduce i bambini al pensiero computazionale, portandoli a realizzare un’idea o a risolvere un problema avvalendosi della creatività. Possiamo intenderlo come una nuova lingua che permette di “dialogare” con il computer per assegnargli dei compiti e dei comandi in modo semplice. Basta spostare dei blocchi o mattoncini sul monitor per fare muovere dei personaggi. Gli alunni imparano, quasi per gioco, divertendosi servendosi del programma “Scratch” e di giochi e animazioni che conducono al lavoro di squadra. Con “Scratch” , quindi, anche i bambini potranno risolvere problemi “da grandi”, e diventare soggetti attivi della tecnologia, creando un piccolo videogioco e delle storie in pochissimo tempo.