Il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e il Comitato olimpico nazionale italiano, nei giorni scorsi, hanno firmato a Roma il protocollo d’intesa «Scuola e Sport» per il potenziamento dell’educazione fisica e sportiva nelle scuole. L'accordo, presentato dal ministro Stefania Giannini e dal presidente del Coni Giovanni Malagò alla presenza di campioni dello sport azzurro come Elisa Di Francisca (per la Scherma) e Daniele Lupo (per il Beach-Volley), prevede che nelle scuole primarie (ex elementari) diventi obbligatoria l’educazione alla pratica sportiva per 2 ore alla settimana e l’intensificazione del rapporto di collaborazione istituzionale per la promozione di azioni sui temi connessi allo sport nelle scuole. L’iniziativa, almeno inizialmente, coinvolgerà 7,000 istituti, 60,000 classi e 1,2 milioni di alunni, circa la metà del totale.
A tal proposito, proseguirà il progetto “Sport di classe” per il prossimo triennio (fino al 2019) con iniziative nazionali e territoriali, grazie allo stanziamento da 60 milioni di euro del Pon (Programma operativo nazionale) che mira ad accrescere l’attività ludico-motoria attraverso tutor specializzati e attrezzature sportive all’avanguardia. Gran parte di questi fondi saranno investiti al Sud. Inoltre si è voluto venire incontro alle esigenze degli atleti-studenti, che potranno effettuare il 25% delle ore di lezione da casa (o dovunque si trovino) con un semplice computer, senza incappare in assenze.
La "mission" che si prefigge “Sport di classe” si snoda su questi punti:
1) Definirà annualmente contenuti, modalità di svolgimento e risorse finanziarie dei campionati studenteschi;
2) Promuoverà azioni sullo sport anche nell’ambito dei fondi PON 2014-2020 per garantire la massima diffusione delle pratiche sportive; 3) Definirà annualmente la modalità di partecipazione alle manifestazioni indette dall’International School Sport Federation;
4) Presterà collaborazione alla realizzazione della settimana dello sport a scuola;
5) Collaborarà allo sviluppo di strumenti per il sostegno degli studenti atleti di alto livello;
6) Ha l'obiettivo di promuovere esperienze di alternanza scuola-lavoro
In Italia bisogna iniziare a riconoscere che fare sport non è in conflitto con lo studio. Questo protocollo firmato ci consente di vedere nell’arco di un biennio l’obiettivo raggiunto: tutte le scuole primarie che ospitano bambini da 6 a 11 anni avranno almeno due ore di attività fisica nella loro agenda, ha spiegato il ministro Stefania Giannini.
Alle dichiarazioni del ministro della Scuola, fa eco il presidente del Coni Giovanni Malagò che, raggiante, illustra tutti i contenuti del protocollo d'intesa:
Stiamo facendo un grandissimo passo - ha sottolineato il 57enne romano - Vogliamo mettere a norma tutte le scuole italiane affinché i ragazzi possano fare sport. E vogliamo farlo in fretta. I numeri ci stanno premiando, sono felicissimo anche se dobbiamo lavorare ancora. Il problema è al Sud e in particolare nelle regioni come Campania e Sicilia, che hanno una popolazione importante: i fondi andranno a sistemare queste strutture
Per lo sport italiano si tratta di una svolta riformatrice, un piccolo passo da coltivare per rendere sempre più solido il legame tra scuola ed attività fisica.
Emanuele Giacalone