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05/12/2016 06:20:00

Marsala, Antonio Parrinello: "Il Testo Unico sul vino può rilanciare tutto il comparto"

 E’ stato approvato il Testo Unico sul vino. Meno burocrazia, più salvaguardia dei vigneti eroici, un sistema di controlli migliore per un comparto che è un settore chiave non solo per l’Italia ma per tutta la Sicilia.  Ne parliamo con l'ex depitato regionale Antonio Parrinello. Perché dobbiamo essere contenti per l’approvazione di questo testo, al di là del fatto che riordina la materia?


C’è un aspetto unico per il nostro Paese, ed è incredibile. Siamo il primo Stato tra quelli maggiormente produttivi, in primis Francia e Spagna che ci dotiamo di un Testo Unico, sembra strano ma è così. La materia sul vino che da decenni si intreccia con le normative comunitarie e quelle nazionali era diventata un ginepraio e lo è ancora per molti altri paesi. Consideriamo, facendo una stima, che solo in Italia c’erano circa 4000 pagine di norme che regolavano la materia. Ora sono solo 90 articoli, messi su un testo unico che significa chiarezza, facilità del lavoro, soprattutto per i nostri imprenditori che avranno meno tempo da dedicare alle carte e più tempo per andare in giro nel mondo a vendere il nostro prodotto e solo così si potrà rilanciare tutto il comparto.

Parrinello, i numeri del vino dicono che vale 14 miliardi di euro in Italia, con un export che supera i 5,5 miliardi, migliorerà il sistema di controllo grazie a questo Testo Unico?


Noi i numeri li vediamo solo sui comunicati stampa e incidiamo poco su questi. Come Sicilia, dove più del 50% della produzione è in provincia di Trapani, esportiamo in quei 5 miliardi e mezzo un’inezia. Per dare un riferimento, il Veneto che è più o meno come la superfice della nostra Regione esporta 15 volte in più rispetto a noi. Il Veneto quasi 2 miliardi, noi non arriviamo a 200 milioni di euro. Questo è uno dei limiti che come territorio abbiamo avuto e speriamo che questa norma adesso ci aiuti. Per quanto riguarda i controlli, nel nostro Paese rappresentano un grande problema. Nel settore del vino sono una ventina gli enti che mettono mano sui controlli ai nostri imprenditori. Oggi la norma introduce un principio che più che preoccuparsi chi deve essere controllato devono essere i controllori che si devono raccordare. Si istituisce il registro unico dei controlli, a cui tutti i soggetti saranno obbligati a rapportarsi e dove si dovranno portare i risultati dei controlli. Sarà uno strumento a disposizione dei vari enti e quindi si eviteranno da un lato le duplicazioni dei controlli, e dall’altro si utilizzeranno meglio sulle diverse aziende per cercare di scoprire dove si potrebbe annidare ancora qualche frode.

Antonio Parrinello, ha seguito il polverone che abbiamo sollevato relativamente al Consorzio del Vino Marsala?


Non solo ho seguito ma mi complimento perché siete stati i primi a sollevare la questione. Mi risulta che dietro al vostro stimolo anche il consiglio comunale abbia fatto una mozione dettagliata e speriamo venga discussa al più presto. Io penso che non esistono produzioni agricole che riescono a dare reddito ai produttori se non sono valorizzate e soprattutto se non c’è un consorzio che ne controlli le contraffazioni e in primis ne indirizzi la promozione, serve per questo. Poi a Marsala, ma come Alcamo e Pantelleria, il consorzio di tutela si chiama con il nome della città e perdere uno strumento che può tutelare non solo il prodotto ma anche l’immagine della città è una follia. Penso al dibattito di questi giorni sulla questione Ryanair/Birgi. Dico, perché non fare un’azione di co-marketing congiuntamente al Consorzio? Si potrebbero fare delle operazioni interessanti utilizzando al meglio le risorse comunitarie. A volte è incredibile come gli strumenti siano a portata di mano e nessuno li utilizzi. Io spero e auspico che si riprenda al più presto questo Consorzio e soprattutto venga riportato a nuova vita perché con la funzione che aveva prima non ha senso.