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27/12/2016 06:00:00

Trapani 2017, il trauma nel Pd per le primarie abortite. L'ironia di Oddo

Pausa per le feste, ma pausa di grande riflessione a Trapani ed Erice, dove le forze politiche in campo stanno cercando di studiare le loro migliori strategie per arrivare a vincere le elezioni amministrative, quelle che decideranno i successori nella poltrona più scomoda e più ambita, quella di primo cittadino, a Vito Damiano a Trapani e a Giacomo Tranchida ad Erice

Il partito più nell'occhio del ciclone è, tanto per cambiare, il Pd. Si voleva copiare il modello Marsala. Fare ciò le primarie di partito e sul candidato vincente costruire una coalizione per arrivare a vincere, per la prima volta. Solo che non si possono fare le primarie senza candidati, e dei tre iniziali due si sono ritirati. Dario Safina, che appartiene alla corrente ex Ds, si è ritirato dopo il disastroso risultato del referendum, dicendo che è meglio che il Pd faccia un bagno di umiltà ma che ragioni su una coalizione più larga possibile, dove recita un ruolo di comprimario, perchè da soli, con questi numeri e soprattutto questo tipo di organizzazione, non si va da nessuna parte. Safina appartiene alla categoria di coloro che, pur non dicendolo apertamente, pensano che il Pd possa anche fare una cosa che era impensabile fino a poco tempo fa: appoggiare la candidatura a Sindaco di Mimmo Fazio. L'ex Sindaco di Trapani, infatti, oggi deputato regionale, si vuole ricandidare, dopo aver fatto eleggere e subito rinnegato l'attuale Sindaco Vito Damiano. Fazio non è più in Forza Italia perché ha rotto con Antonio D'Alì (che non esclude una sua candidatura a Sindaco per il centrodestra), e tutti lo danno per sicuro vincitore, anche perchè i suoi avversari fanno di tutto per aumentare la sua popolarità, come la recente "pupiata" della votazione della sua incompatibilità in consiglio comunale. 

Si è ritirato dalla corsa anche Vincenzo Abbruscato, ritiro dell'ultim'ora molto rumoroso, perché Abbruscato è anche vice segretario provinciale del Pd, e con il suo ritiro dalle primarie si  anche dimesso dalla carica. Il Pd a Trapani è ridotto davvero male, se pensiamo che tra l'altro Abbruscato è consigliere comunale del Pd e il Pd non ha neanche un gruppo (sono in due...). Abbruscato appartiene alla corrente di coloro che erano (o forse ancora sono) vicini a Crocetta, e lamenta una deriva autoritaria del Pd, sempre con riferimento al referendum. “Quella di Enzo è stata una scelta sofferta - commenta il segretario cittadino Brillante - . Il Pd di Trapani non può che ringraziarlo per il lavoro che ha svolto finora in consiglio ed in città. Sarà sicuramente un protagonista del Pd in vista del voto di primavera”.

Rimane in corsa, dunque, solo Pietro Savona. Che, ufficialmente, dunque, è il candidato del Pd. Gode, apparentemente, dell'appoggio di nomi grossi del partito, Baldo Gucciardi in testa. Ma potrebbe non bastare. Tutto passa infatti dalle mani di Paolo Ruggirello. E il deputato regionale mette nel piatto una serie di cose. L'ideale per Ruggirello sarebbe candidare sua sorella Bice a Trapani e il fedelissimissimo Francesco Todaro ad Erice. Ma sa che tutto non può avere...

Dirà la sua anche il deputato del Psi, Nino Oddo, che commenta: “Tutti sanno che non sono innamorato delle primarie. Quasi mai fuoriere di vittorie del Pd alle elezioni. In genere chi le perde ne contesta l’esito (Cofferati, Napoli) e chi le vince spessi perde le secondarie, le elezioni vere. A Trapani siamo alla farsa partiti in tre, è rimasto un solo candidato superstite. Le famigerate primarie attorno alle quali il Pd si è arrovellato per mesi non si faranno. Nel frattempo Trapani rimane l’unico capoluogo di provincia d’Italia nel quale il Partito Democratico non ha un gruppo consiliare”.