Sembra ieri ma è passato già un quarto di secolo. In questo 2017 sono venticinque gli anni dall’uccisione di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino. Le stragi che hanno fatto tremare l’Italia, le bombe che hanno seppellito segreti e speranze, gli attentati che hanno firmato e chiuso un’epoca di terrorismo mafioso che probabilmente non tornerà più.
Dopo Capaci e via D’Amelio sulle associazioni criminali tradizionali — mafia, camorra e ‘ndrangheta — si è abbattuta una repressione senza precedenti, indubbi i successi dello Stato, migliaia di arresti, il carcere duro per i boss, l’aggressione ai patrimoni. Ma sulla grande questione della criminalità e delle sue trasformazioni e dei suoi travestimenti, nel nostro Paese è calato un profondo silenzio.
Ecco perché, proprio nell’anno del venticinquesimo anniversario dell’estate siciliana del 1992, un blog di Attilio Bolzoni su Repubblica.it si propone come luogo di dibattito e di riflessione su quei temi che possono far capire meglio cosa sono diventate oggi le mafie.
Il blog, che si chiamerà Mafie, avrà il contributo quotidiano di autorevoli commentatori. Storici, giornalisti, giuristi, magistrati, esperti di criminalità e rappresentanti del mondo dell’associazionismo e della cultura. Un dialogo a più voci. Opinioni, approfondimenti, pubblicazioni di studi, dossier e ricerche.
"Si comincia il 9 gennaio - scrive Bolzoni su Repubblica - e giorno dopo giorno arriveremo discutendo al 23 maggio e al 19 luglio. Su quelle stragi la verità giudiziaria è stata raggiunta, con indagini estremamente accurate e complesse che hanno individuato le responsabilità della Cupola mafiosa. Ma quella verità giudiziaria non racconta tutto. E forse perché, come più volte è stato scritto su questo giornale, il cratere di Capaci è troppo grande per entrare in una piccola aula di giustizia".