Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
08/01/2017 06:05:00

Dopo tre anni, è ancora caos per la riforma delle province in Sicilia

 La ex Provincia di Trapani, oggi Libero Consorzio, è commissariata da cinque anni. L'ultimo presidente fu Mimmo Turano. Si dimise per candidarsi, con successo, all'Assemblea Regionale Siciliana. Come primo atto l'Ars poi votò la cancellazione delle province, in una riforma annunciata dal presidente Rosario Crocetta in diretta a Domenica In. Con le province si istituirono i Liberi Consorzi, che però non sono mai entrati in funzione, per mille ostacoli incontrati dalla legge di riforma.

Nel 2013 Crocetta cancella le Province, blocca le imminenti elezioni e invia i commissari in attesa di creare i nuovi enti. L’Ars ci metterà tre anni e altrettante votazioni per approvare la riforma che dà vita a sei Liberi Consorzi (le associazioni di Comuni del Trapanese, Ennese, Nisseno, Agrigentino, Ragusano e Siracusano) e tre Città Metropolitane (Palermo, Catania e Messina). Al vertice dei primi sei deve essere eletto un sindaco del territorio mentre gli altri sindaci compongono il consiglio: vengono eletti tutti dai consiglieri comunali del comprensorio. A capo delle Città Metropolitane va di diritto il sindaco del capoluogo ma anche qui ci sono da eleggere i consigli.

L'ultimo pasticcio riguarda proprio le elezioni per eleggere i vertici. Dovevano tenersi a Novembre, sono state rinviate a Febbraio. Ma anche a Febbraio rischiano di saltare. Perchè a Maggio si vota per le amministrative in mezza Sicilia, a cominciare da Palermo, e quindi decadrebbero molti eletti nei Liberi Consorzi (sono infatti, organismi di secondo livello, cioè sono composti da eletti in consiglio comunale o da sindaci). E quindi si dovrebbe riandare a votare. E quindi, in poche parole, è un casino. 

L’ultima volta che si votò per le Province era il giugno del 2008. Adesso, invece, potremmo avere due elezioni in pochi mesi per i Liberi Consorzi. Che caos. Se  si rispettassero i tempi, le elezioni per i vertici di Liberi Consorzi e Città metropolitane andrebbero fatte a febbraio. Ma poi, fra aprile e maggio, si voterà per le Amministrative in 140 Comuni,  fra cui Palermo. Ci sarebbero nuovi sindaci e consiglieri comunali: ci saranno decadenze a catena che paralizzeranno tutto e si dovrà tornare a votare subito per gli stessi Liberi Consorzi e Città metropolitane. In pratica presidenti e consiglieri eletti a febbraio resterebbero in carica appena 3 mesi.

Probabilmente si andrà al rinvio. Un nuovo rinvio, dato che inizialmente le elezioni si dovevano tenere a Novembre, ma furono rinviate per un problema tecnico legato al voto ponderato per alcuni comuni che, pur avendo la stessa popolazione, hanno un numero differente di consiglieri (dal quale dipende il numero dei rappresentanti negli organismi di Consorzi e città Metropolitane) essendo andati al voto alcuni con la 'vecchia' legge elettorale ed altri con la nuova.