Si è tenuta davanti al gup Annalisa Amato la prima udienza preliminare per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio, per omicidio colposo, avanzata dalla Procura per il 57enne pediatra marsalese Antonino Parrinello.
Secondo l’accusa, il pediatra avrebbe sottovalutato la gravità delle condizioni del piccolo Andrea Mistretta, morto a soli tre anni, dopo quattro giorni di agonia, il 13 aprile 2016, all’ospedale “Villa Sofia” di Palermo, per un trauma cranico con emorragia cerebrale provocato da una caduta mentre giocava a palla davanti casa. Primo atto della prima udienza preliminare è stata la costituzione di parte civile dei genitori del piccolo Andrea. E cioè Fabrizio Mistretta e Manuela Monteleone, rispettivamente rappresentati dagli avvocati Alessandro Casano e Gaspare La Grassa. La loro richiesta è stata ammessa dal Gup.
Hanno chiesto, poi, di costituirsi parte civile, con l’avvocato Giovanni Crimi, anche le associazioni Codici onlus. Ma a questa richiesta si sono opposti gli avvocati difensori Stefano Pellegrino e Stefano Venuti Pellegrino, sostenendo la “mancanza di interesse diretto” di Codici al risarcimento del danno. Sulla questione il gup comunicherà la sua decisione alla prossima udienza, l’11 aprile. E nella stessa data, il giudice si pronuncerà anche sulla richiesta di “incidente probatorio” chiesta dai difensori dell’imputato, che hanno invocato una super perizia “per accertare la sussistenza o meno della responsabilità del medico, rispetto a quelle che erano state le conclusioni dei consulenti del pubblico ministero”.
Per i legali del pediatra, infatti, “sarà assolutamente necessario procedere a perizia considerato che le conclusioni dei consulenti tecnici dell’imputato provano che il dottor Parrinello ha agito, in occasione della visita del piccolo Andrea, correttamente nel rispetto delle prescritte linee guida” e che in quel momento, sempre secondo i difensori, la situazione “non presentava alcuna dinamica di allarme, poi imprevedibilmente complicatosi e di rarità eccezionale”.