Anna Giordano, Direttrice della riserva delle saline di Trapani e Paceco gestita dal WWF delinea gli argomenti trattati durante la riunione tenutasi il 29 marzo scorso presieduto dal Prefetto, Giuseppe Priolo, con la partecipazione del Vice Questore Vicario, dei Comandanti Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, nonché di qualificati rappresentanti della D.I.A. e dell’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste.
Direttrice, finalmente una buona notizia, finalmente è stato fatto un tavolo tecnico in Prefettura a Trapani per discutere dei problemi della riserva gestita del Vwf. Che la Prefettura si occupi della riserva è una notizia positiva.
Non mi aspettavo questa convocazione ed è stata molto gradita da parte nostra, perchè sentire lo Stato vicino in un territorio dove difficilmente le amministrazioni danno delle risposte, in un territorio dove si perpetuano comportamenti, fuori dall’area protetta, che hanno un effetto negativo su di essa, fa molto piacere. Ringrazio il Prefetto perchè ha dimostrato una grande attenzione e una grande sensibilità e soprattutto un grande pragmatismo.
Quali punti sono stati toccati nell'incontro?
A mio parere, i problemi vanno affrontati prima che accadano, come l'approvvigionamento di acqua in caso di incendi estivi. Tutto nasce dall’esperienza che abbiamo avuto durante la scorsa estate, nel 2016, con numerosi incendi hanno colpito la riserva e la zona circostante. Per fortuna è intervenuta l’associazione “SOS Valderice”. Il problema è stato rifornire d’acqua i mezzi piccoli visto che su Nubia non ci sono punti di approvvigionamento, a causa del serbatoio chiuso, inoltre l’autobotte della Protezione Civile data dal Comune era vuota. Il Sindaco ha provveduto mandando autobotti private, però è stata una soluzione precaria che ha soltanto tolto tempo prezioso. Durante la riunione abbiamo cercato di trovare una soluzione, valutando molte proposte che affronteremo in un successivo momento con gli enti pubblici.
Un altro tema trattato è stato quello dei rifiuti abbandonati al perimetro della riserva; per fortuna all’interno non riscontriamo più questo problema perché abbiamo affrontato la questione rifiuti quando siamo arrivati,circa vent’anni fa. Adesso dobbiamo occuparci dei rifiuti nell’area circostante perché, oltre che un'indecorosa visione che si presenta al turista, è un problema per la salinicultura, dato che capita molto frequentemente che la plastica voli all’interno della salina.
Tempo fa ci siamo occupati di un parco eolico che sta sorgendo vicino la Riserva e che potrebbe creare non pochi problemi. Ne avete parlato?
Abbiamo affrontato questo problema un anno fa, mandando lettere agli enti chiedendo di effettuare uno studio, che risulterebbe mancante, sui flussi migratori interessantissimi in tutta l’area in cui insiste il parco, che è una zona migratoria di rilevanza internazionale, e ciò che ne è scaturito è stato che questi studi non sono stati effettuati. Gli impianti eolici hanno un importantissimo impatto sulla avifauna, perchè contrariamente a quello che si crede, gli animali non possono sempre evitare, soprattutto nelle ore notturne e con il vento forte, possono anche sbattere e morire. Ormai c’è una bibliografia infinita su questo argomento. Abbiamo chiesto che venisse sospeso l’iter di questo impianto, l’ennesimo che sorgerebbe nel circuito del circondario di Trapani, però non ci è pervenuta alcuna risposta. Questo non è stato un tema specifico del’incontro ma è uno dei tanti che abbiamo affrontato come ente gestore di un’area pluriprotetta anche per le norme comunitarie, perchè non è solo una riserva della regione ma è anche una zona a protezione speciale per a direttiva uccelli e zona di conservazione speciale per la direttiva habitat
Una curiosità che riguarda la riserva vicina, la Riserva dello Stagnone di Marsala, che è gestita dalla ex Provincia. In quella riserva si pratica il kite surf. Ma è consentito?
Sicuramente è una pratica che non fa bene all’avifauna, in zona A è sicuramente vietato, perchè il regolamento è simile a quello della Riserva delle Saline che gestiamo noi, quindi non sono consentite attività sportive. In zona B sono vietate alcune tipologie di attività che possono portare disturbo. Detto questo, a prescindere dalla Riserva, quella è una zona protetta per l’UE ai sensi della Direttiva "uUcelli" e qualunque attività, quindi parliamo di attività al di la di una struttura, albergo o casa, che può avere un effetto negativo sulle specie per cui è stato istituito quel determinato sito, deve essere sottoposto ad uno studio di incidenza che deve essere preventivo all’attività da svolgere. Non mi risulta che sia stato fatto. Io ho avuto occasione di dirlo in un incontro un anno fa con il Sindaco di Marsala, ho esplicitato coerentemente che non si possono cercare fondi comunitari per un territorio dove si applicano e si svolgono attività che sono palesemente in contrasto con le norme che hanno riconosciuto quel sito da tutelare.
Io ho notato una cosa, Stagnone e Saline sono dei patrimoni di inestimabile valore paesaggistico, hanno una magia che io raramente ho trovato altrove. Il turista ama e vuole vedere così il paesaggio naturalistico così com’è. Allora se noi vogliamo creare un turista fidelizzato, cioè fedele, che torna, lo si può ospitare tranquillamente e fargli vedere le attività come la salicultura, nelle strutture già esistenti, quindi recuperando i bagli, certo non andando a fare piscine o campi da tennis, ma recuperando le strutture presenti, non creado nuovo cemento nuova pressione umana su un territorio. Quando il turista apprezza il luogo non lo vuole poi vedere trasformato in un parco giochi. Per carità se lo vogliono fare, togliamo tutti i limiti di tutela. Io ricordo solo una cosa: venti anni fa, quando siamo arrivati a Trapani, la Riserva delle Saline di Trapani e Paceco contava appena 250 turisti l'anno. Adesso ne fa 12.000. La tutela della natura crea ricchezza.