Indagato il Sindaco di Alcamo Domenico Surdi. E' lui stesso a dare la notizia: "Ritengo doveroso informare i cittadini alcamesi e tutto il MoVimento 5 Stelle che questa mattina mi è giunta dal Tribunale di Trapani una notifica relativa ad una richiesta di proroga delle indagini.
Le ipotesi di reato sarebbero verosimilmente connesse alla situazione che la nostra amministrazione si è trovata a fronteggiare all’indomani del suo insediamento e che riguarda l'attingimento di acqua da pozzi privati e del trasporto mediante autobotti.
Quando ci siamo insediati, le licenze erano scadute e non erano state rinnovate per cui, a seguito della chiusura dei pozzi da parte del Genio Civile di Trapani, la città si trovò in grosse difficoltà, anche a causa delle molte richieste dei cittadini che nel periodo estivo si trasferiscono ad Alcamo Marina e non sono serviti da rete idrica.
Per questo abbiamo chiesto la revoca in autotutela del provvedimento di chiusura, per non lasciare gli alcamesi senz'acqua, nell’attesa di poter migliorare il servizio.
Ed infatti ci siamo subito messi a lavoro per la redazione di un regolamento sull’approvvigionamento idrico mediante autobotti il cui iter è ancora in corso.
Stiamo inoltre studiando tutte le alternative per risolvere la perenne crisi idrica che da decenni affligge la nostra città.
Resto comunque sereno perché il mio operato è sempre ispirato al rispetto della legge, nell'esclusivo interesse dei cittadini".
Per la vicenda dei "pozzi", oltre al Sindaco, risultano indagati dalla Procura di Trapani l'ingegnere Enza Anna Parrino, il geometra Pietro Girgenti, fino al 2015 responsabile del servizio idrico, e i privati titolari delle concessioni Isidoro Lo Monaco, Simone Milazzo, Giuseppe Accardo e Giuseppa De Blasi, cognata del boss mafioso ergastolano Simone Benenati. L'indagine nasce dalle denunce dell'ex segretario comunale Cristoforo Ricupati.