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14/04/2017 06:00:00

Abusivismo allo Stagnone di Marsala. La storia del lido "Lupa Beach" posto sotto sequestro

Nei giorni scorsi il lido la “Lupa Beach” allo Stagnone di Marsala ha avuto posti i sigilli su ordine della Procura di Marsala. I reati ipotizzati per i proprietari sono: abusivismo e occupazione non autorizzata di suolo demaniale. Una novità inattesa visto che, a tre anni dalla sua realizzazione nonostante le polemiche, le inchieste giornalistiche, le segnalazioni dei Cinque Stelle e le denunce da parte di Legambiente che hanno caratterizzato la nascita dello stabilimento balneare, è rimasto lì dalla sua realizzazione avvenuta nel 2014. Al titolare del lido, realizzato dalla “EdilEuropa” dell’imprenditore palermitano Daniele Traina, è stata, infatti, rilasciata una licenza che gli impone di smontare le strutture in legno il 30 ottobre di ogni anno. Al termine della stagione balneare. Ma ciò non è mai avvenuto.

La spiegazione del progettista della struttura l’architetto marsalese Francesco Foderà: “E’ stata approvata una legge che prevede il mantenimento dei chioschi in aree demaniali per tutto l’anno solare, previa comunicazione al Demanio marittimo. Con questa comunicazione, tutti i pareri degli enti interessati, Capitaneria di porto, Soprintendenza ai beni culturali e ambientali, etc., diventano automaticamente con validità annuale, anziché per un periodo determinato dell’anno. Questa comunicazione al Demanio marittimo, il titolare del lido Lupa Beach l’ha fatto tra ottobre e novembre”.

Perché il sequestro?Dopo che la ditta aveva presentato la domanda di mantenimento della struttura, lo scorso marzo riceve dal Comune una lettera con cui si dice di smontare il chiosco perché la Provincia, ente gestore della riserva naturale, non è d’accordo al mantenimento. Il proprietario, quindi, si trova costretto a smontare proprio alla vigilia della riapertura. E per questo motivo si è rifiutato”. Inevitabile, quindi, l’azione della giustizia".

Ripercorriamo la vicenda dal 2014 - La “Lupa” è una delle zone più ambite di Marsala dal punto di vista paesaggistico. Si trova nel punto nevralgico dello Stagnone, a due passi dalle saline  e da dove si possono ammirare Mozia e le altre isole dello Stagnone. Ma l’estate del 2014 viene spianata la terra in riva al mare, viene impiantata una staccionata, e poi tirate su le travi in legno.  Sono questi i lavori che hanno interessato una delle zone più belle e delicate di Marsala. Un’area riconosciuta come SIC ZPS dove costruire dovrebbe essere impossibile. La costruzione finisce nell’occhio del ciclone. I Cinque Stelle di Marsala sono tra i primi a denunciare i possibili abusi di quanto sta accadendo in quell’angolo di laguna. Ma anche il Circolo Legambiente di Marsala - Petrosino interviene sul chiosco-lido che si sta realizzando nella riserva alla “Lupa” inviando al Comune di Marsala una richiesta di accesso agli atti per meglio conoscere i provvedimenti relativi alla vicenda ed in particolare per capire se la costruzione del chiosco, e la relativa concessione rilasciata dal Comune rispettino il regolamento della riserva che, come è noto, fa espresso divieto di costruire, anche nell’area di preriserva, alcunché”.

Per i proprietari è tutto in regola – I lavori per la costruzione continuano e noi di TP24 andiamo a vedere con i nostri occhi. Il chiosco si sta costruendo su un'area demaniale 1500 metri  data in concessione. Stanno montando la struttura, dopo aver ripulito lo spiazzale. Parliamo con un tale, non ci dice chi è, ma ci fa capire che è il titolare. Ha l’accento palermitano.“Noi siamo qui per valorizzare il luogo, non per deturparlo. Siete voi marsalesi che non avete rispetto. Lo sa quanti preservativi e quante siringhe abbiamo trovato? Ho letto che in questo posto ci vengono famiglie con i bambini: sono degli irresponsabili, perchè per i bambini è pericoloso”. E in effetti, quella zona, è famosa per essere frequentata da coppiette: volete mettere l’atmosfera, il chiaro di luna riflessa sullo specchio d’acqua basso e salato dello Stagnone?
Il tale non si da pace: “Noi stiamo tutelando il luogo, mica lo stiamo rovinando. Voi marsalesi non avete creatività, non sapete guardare le cose in positivo. Anzichè fare foto a noi, perchè non le fate a tutta la sporcizia che c’è?”. Non si dà pace soprattutto quando parla dell’iter per ottenere la concessione. “E’ tutto in regola. E' da tre anni che l'iter va avanti, e per colpa del Sindaco precedente, Giulia Adamo, si era anche interrotto, perchè c'erano state delle lamentele delle famiglie che abitano qua e che volevano il loro parcheggio privato”. E adesso? La concessione si rinnova ogni anno, fino al 2019, e il gazebo deve essere smontato entro il 30 settembre. “Abbiamo perso la stagione, e adesso lo dobbiamo montare e smontare entro la fine del mese per non perdere l’autorizzazione”.

Anche per il dirigente del libero consorzio che gestisce la riserva il lido è in regola. - Sulla questione del Lido alla Lupa più volte abbiamo sentito anche Roberto Fiorentino, dirigente del Libero Consorzio di Comuni (l’ex Provincia di Trapani), che gestisce la Riserva dello Stagnone. “Nulla di irregolare, di chioschi nella pre riserva ce ne sono tanti. Perchè la fascia costiera è pre riserva. Quando i titolari hanno chiesto di mettere dei chioschetti non ho avuto perplessità, esaminati i progetti, a rilasciare il nulla osta. Perchè il regolamento lo permetteva, perchè quella zona negli anni è stata deturpata da comportamenti incivili e così si poteva salvaguardare meglio”.
Ma la concessione in ultima battuta arriva dal Suap del Comune di Marsala, dopo aver sentito Provincia, Capitaneria, Sovrintendenza, in conferenza di servizi. “I nulla osta sono stagionali, lo scorso anno non hanno potuto installare il chiosco, quest’anno c’è stata una sospensione e adesso hanno cominciato i lavori. Credo che ci voleva questo chiosco per ripulire la zona", le parole di Fiorentino.

La denuncia di Legambiente - La costruzione del lido alla "Lupa" finisce sul tavolo dei magistrati. Il circolo locale di Legambiente ha depositato una denuncia alla Procura di Marsala perchè ritiene “illegittimi gli atti del procedimento che hanno autorizzato l’istallazione dello stabilimento”.
Il progetto – secondo, la responsabile del circolo Marsala-Petrosino di Legambiente Maria Letizia Pipitone - “non è corredato dalla valutazione di incidenza ambientale, indispensabile poichè lo stagnone è area SIC e ZPS. L’autorizzazione, inoltre, viola il PUDM (piano di utilizzo del demanio marittimo), approvato dal comune di Marsala, che nell’area in questione non prevede si possa svolgere alcuna attività di tipo commerciale. Infine, e costituisce la ragione principale, il regolamento della riserva vieta: "la realizzazione di nuove costruzione, anche prefabbricate, mobili e di roulotte””.

Nell'attesa che le autorità preposte decidano il da farsi, il lido nel 2015 viene vandalizzato e “marchiato”, con scritte “abusivo”, “rispetta la natura”. Il comune di Marsala in un primo momento non rilascia l'autorizzazione permanente per il mantenimento dello stabilimento balneare alla “Lupa”, ma alla fine il chiosco ha ricevuto il parere positivo dal parte del Libero Consorzio che è l’Ente gestore della Riserva. Da 2014 il chiosco si trova lì e non è stato più smontato non rispettando la prevista stagionalità.

Il Circolo Legambiente di Marsala a gennaio 2016 interviene nuovamemte sul lido. Il circolo, con una nota a firma della responsabile Letizia Pipitone, ha chiesto la revoca dell'autorizzazione stagionale e la demolizione della struttura in legno. "Nonostante la scadenza del termine ( 30 ottobre 2015) lo stabilimento balneare sito in località la Lupa non è stato smontato così come previsto dall’autorizzazione stagionale. L’ispettore Fiorentino ha risposto: “E’ stata presentata regolare comunicazione di reato”. "A questo punto chiediamo alle autorità competenti la revoca dell’autorizzazione stagionale per violazione delle prescrizioni cui era stato subordinato il rilascio ed il mantenimento della stessa sino al 2019 e l’ordinanza di demolizione qualora la ditta non provvedesse spontaneamente".

A fine ottobre del 2016 con una nostra inchiesta sullo stagnone (potete leggere qui la prima parte) e (qui la seconda), con i tanti lidi e chioschi sorti al suo interno, il kite surf selvaggio e la mancanza di regole, in quell'occasione abbiamo chiesto a Roberto Fiorentino, responsabile della Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone, della regolarità o meno di quanto fino a quel momento realizzato. Fiorentino ci confermò che ai lidi era stato dato parere positivo per la diretta fruizione del mare ma solo a carattere stagionale. Il responsabile della riserva lo ha detto chiaramente: “I lidi devono essere smontati al termine dei sei mesi di concessione che vanno dal 1° aprile al 31 ottobre e questa regola vale per tutte le strutture che si trovano in preriserva”.  A quel punto abbiamo fatto presente che il termine era scaduto ma i lidi erano ancora al loro posto e Fiorentino ha risposto che i gestori avevano ancora qualche giorno di tempo per poter smontare dopo di che sarebbero stati denunciati. L'obbligo di smontare a fine stagione toccava, ovviamente, anche al lido "Lupa Beach" ora posto sotto sequestro dall'autorità giudiziaria.