E' un reparto sempre pieno al 100% dei posti letto disponibili, ma questi, anzichè venire aumentati, sono stati tagliati.
E' quanto emerge dalle pieghe del nuovo piano di riordino della rete ospedaliera della Regione Siciliana, tra l'altro ormai adottato ufficialmente. Dell'incongruenza se ne è accorto il deputato regionale del Psi, Nino Oddo, che commenta: "Ho visitato in questi giorni il reparto di cardiologia del S.Antonio abate di Trapani. Il personale medico mi ha evidenziato una incongruenza che onestamente in mezzo alle migliaia di cifre della nuova rete ospedaliera non avevo notato. Alla cardiologia sarebbero stati ridotti posto letto. Parliamo di un reparto che statisticamente ha il 100% di occupazione media più altri degenti mantenuti alla interno del reparto in barella. In settimana affrontero' la questione col nuovo commissario dell'Asp e portero' il tema alla attenzione della Commissione sanita' all Ars. Non credo ci possa essere alcun decreto Balduzzi del cavolo che possa vietare di assistere adeguatamente persone che sono fra la vita e la morte".
Nel frattempo, il servizio di oncologia all’ospedale «Sant’Antonio Abate» registra, da qualche mese, una grave carenza di personale, soprattutto per i pazienti che debbono sottoporsi alla Chemioterapia ed il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale Giovanni Bavetta, insediatosi da pochi giorni, corre ai ripari. Il massimo esponente dell’Asp, infatti, ha disposto l’assunzione, a tempo determinato, di altri 2 dirigenti medici per il reparto di Oncologia del nosocomio trapanese, ed inoltre l’assegnazione di un infermiere e di un operatore socio- sanitario.
Il commissario straordinario- ha preso tale decisione - si legge in una nota dell’Azienda sanitaria - dopo essere venuto a conoscenza dal direttore del Sant’Antonio Abate, Francesco Giurlanda, della segnalazione da parte di alcuni pazienti di carenze strutturali, oltre che di personale. I pazienti, infatti, avevano segnalato la condivisione degli spazi e dei servizi igienici tra chi deve fare gli esami preliminari e chi deve fare la Chemioterapia, oltre che le lunghe attese dovute ai maggiori afflussi dopo che qualche mese addietro è stato chiuso l’analogo reparto della casa di cura «Villa dei Gerani» di Erice.