Sono sempre gravi le condizioni della messinese Gemma Amendolia, la ragazza di 27 anni rimasta ferita nell'incidente durante una prova speciale della Targa Florio, venerdì mattina. È ancora in coma, ricoverata nella seconda rianimazione dell'ospedale Civico di Palermo e le sue condizioni non sembrano migliorare. Nello schianto sono morti il padre della ragazza, Mauro Amendolia, 53 anni, e il commissario di gara Giuseppe Laganà, 56 anni, di Lentini.
Il perito assicurativo messinese e la figlia Gemma erano iscritti col numero 29 alla Targa Florio, nelle prove valide per il Campionato italiano rally. Correvano con una Mini Cooper Jcw per la scuderia Messina Racing Team, fondata dallo stesso Amendolia. La prova speciale ha avuto il via dalle 10.59. Gli Amendolia sono partiti alle 11.28 dalla postazione numero 30. Pochi minuti dopo, lo schianto.
Il quadro clinico della ragazza, rispetto a sabato e soprattutto rispetto alle prime ore, dove traspariva un cauto ottimismo rispetto alla sua ripresa, è però peggiorato. Adesso si parla di lesione cerebrali gravi e ancora non si sa se saranno più o meno permanenti. Ecco il bollettino medico:
«Permane il coma profondo e la paziente è mantenuta in narco-sedazione I parametri emodinamici sono stabili. Le lesioni addominali risultano al momento stabilizzate. Permane il monitoraggio dei parametri vitali».
Per quanto riguarda le indagini sull'incidente, gli investigatori hanno visionato un video, ripreso dalla telecamera piazzata sulla Mini Cooper guidata da Mauro Amendolia, dal quale è possibile ricavare gli ultimi istanti di vita del pilota e tutte le fasi dell’impatto fatale avvenuto venerdì durante la Targa Florio. La Procura di Termini Imerese al momento tende ad escludere che all’origine dell’incidente possa esservi stato un malore del pilota o un guasto dell’auto.