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25/04/2017 06:10:00

Trapani, il Comune proroga la sospensione dell'abbattimento delle "Eritrine"

Continua a tenere banco a Trapani la vicenda delle "Eritrine", le piante secolari che il Comune aveva cominciato a tagliare perché ritenute pericolose per l’incolumità dei cittadini, ma che dopo le proteste, il blocco dei lavori, le immancabili polemiche politiche e il successivo intervento degli agronomi, secondo i quali non andavano abbattute prima di una verifica di stabilità, è arrivata, da parte dell’amministrazione comunale una prima sospensione e ora una nuova proroga della stessa per altre tre settimane.

L’amministrazione comunale ha così deciso di sospendere ulteriormente gli abbattimenti e attendere i risultati delle perizie disposte dal comitato a difesa delle eritrine e dall’ordine degli agronomi. La conferma è arrivata dal vicesindaco Giuseppe Licata, assessore con delega all’Ambiente: “Abbiamo deciso di attendere e per questo i lavori non verranno ripresi nonostante siano scaduti i quindici giorni della prima sospensione”.

I controlli sulla pericolosità delle piante sono iniziati dopo l’incidente del febbraio 2015 sullo scorrimento veloce, dove un operaio perse la vita a causa del crollo di un ramo di pino sul mezzo su cui viaggiava. Anche in quel caso, dopo i controlli, 80 alberi sono stati abbattuti. Per le successive verifiche si è affidato l’incarico ad una ditta esterna che ha controllato 717 piante su tutto il territorio comunale, delle quali complessivamente 143 sono state catalogate come “pericolose" e quindi da abbattere. Le "Eritrine" che si è deciso di estirpare sono in totale trentanove. Trenta in viale Duca d’Aosta, sei in piazza Vittorio Veneto e tre via Salvatore Calvino.

La protesta che ha portato al blocco dell’abbattimento delle "Eritrine" avvenne in viale Duca D’Aosta. Da ricordare inoltre l’azione concreta del comitato spontaneo pro “Eritrine” che ha avviato una autotassazione al fine di avere una consulenza esterna di un agronomo.
Ed è stato l’ordine degli agronomi con il presidente provinciale Peppe Pellegrino a chiedere al Comune la di verificare la stabilità degli alberi da abbattere e soprattutto a prolungare la sospensione dei lavori di abbattimento al fine di verificare l’eventuale valutazione degli interventi alternativi all’abbattimento.

"Le Eritrine di Trapani non andavano abbattute", hanno detto gli agronomi. "Bisogna invece approfondire la verifica di stabilità degli alberi da abbattere e, soprattutto, prolungare la sospensione dei lavori fino a quando non sarà stata effettuata la reale verifica della stabilità". Questa è la richiesta che l’ordine dei dottori agronomi e forestali ha avanzato al Comune in merito proprio all’abbattimento delle eritrine ritenute "estremamente pericolose» per l’incolumità dei cittadini".

Nei giorni scorsi si era espresso così Marco Liviadotti, membro del Comitato per la salvaguardia delle "Eritrine": "Sono piante secolari e molto rare in Europa, se ne trovano pochissime. Queste di Trapani hanno circa 160 anni e ormai fanno parte del patrimonio culturale della città. È chiaro che prima di intervenire bisogna fare una programmazione, procedere ad un controllo, come si fa quando bisogna abbattere un monumento. Non stiamo tagliando una palmetta, stiamo parlando di alberi secolari. Ne hanno tagliati due che avevano 160 anni e sono stati rasi al suolo e solo dopo è stato verificato che gli alberi erano sani e non vi era la necessità di abbatterli. So per certo che questi alberi non sono pericolosi; certo può esserci qualcuno pericoloso, ma non tutti! Bisognerebbe fare una perizia, controllare gli alberi uno alla volta. Le piante in questione vanno ad estendersi sia in larghezza che in altezza, perché li hanno sempre potati e sono diventati molto forti quindi è difficile che un albero possa cadere".

E dopo i diversi interventi e le polemiche del mondo politico, con tanto di botta e risposta, nei giorni scorsi è intervenuto il sindaco Vito Damiano riguardo all’iniziativa assunta dal Comitato spontaneo chiarendo che ogni iniziativa, seppur encomiabile, assunte da Comitati o individualmente da ogni cittadino e che investono competenze esclusive dell’Amministrazione comunale devono essere con essa preventivamente concordate e da questa autorizzate.

Il primo cittadino di Trapani ha quindi invitato il Comitato ad astenersi da qualsiasi azione sul patrimonio comunale, ferma restando la disponibilità dell'Amministrazione a valutare le proposte che, se finalizzate a perseguire interessi generali, potranno essere accolte nel rispetto della normativa vigente e delle disposizioni che la stessa Amministrazione riterrà opportuno impartire.

Per Damiano è auspicabile una diretta interlocuzione con il Settore competente che dovrà tutelare oltre gli interessi collettivi, quelli dell’Amministrazione, dell’ATI a cui è stato affidato l’incarico delle verifiche, della ditta affidataria dei lavori nonché garantire la sicurezza in genere anche con diretta assunzione di responsabilità, civile e penale, da parte di chi intende adottare iniziative non condivise. Nella stessa nota inviata dal Comune di Trapani si è precisato che le aree sulle quali insistono le piante già verificate e classificate a rischio sono state delimitate e interdette alla pubblica fruizione, per cui ogni comportamento difforme comporterà la diretta ed esclusiva assunzione di responsabilità.