Erano attese da giorni le nuove nomine del plenum del Csm. Matteo Frasca è il nuovo presidente della Corte d’appello di Palermo. Altra nomina di rilievo è quella di Alfredo Morvillo, cognato di Giovanni Falcone, è stato nominato procuratore di Trapani, mentre Bernardo Petralia va alla procura generale di Reggio Calabria. «È paradossale - scherza - come in Francia Macron venga eletto presidente della Repubblica a 39 anni e qui si consideri giovane un sessantenne. Ma mi rendo conto che per le nostre cariche giudiziarie i criteri sono ben diversi». Non è la sola nomina
Frasca lascerà vacante la poltrona di presidente della sezione Lavoro d’appello: lui, che ad interim reggeva anche tutta la Corte, come vicario dell’ex presidente Gioacchino Natoli, subentrerà sostanzialmente a se stesso, continuando a tempo pieno a ricoprire l’incarico che aveva come «facente funzioni». La sua nomina, fra le tre siciliane, è stata l’unica non decisa all’unanimità: c’era infatti un altro candidato in lizza fino all’ultimo, il presidente della prima sezione della stessa Corte d’appello palermitana, Gianfranco Garofalo, proposto con un voto, contro i cinque andati al suo avversario in commissione; ha avuto l’onore delle armi, ricevendo cinque consensi in plenum, contro i 18 del nuovo presidente. A Garofalo due anni fa, sempre a maggioranza, era stato preferito Natoli.
Dino Petralia prenderà possesso del suo nuovo incarico a Reggio a luglio, «liberando» un altro posto di aggiunto, mentre per Morvillo è già pronta la staffetta col procuratore aggiunto di Trapani, Ambrogio Cartosio, attualmente regente dell’ufficio trapanese e pronto ad andare a Termini Imerese al posto proprio di Morvillo. Adesso toccherà la nomina del nuovo procuratore di Messina, in lizza c'è Maurizio De Lucia, e ai quattro nuovi aggiunti di Palermo: Paolo Guido, Marzia Sabella, Ennio Petrigni e Sergio Demontis sono i nominativi proposti.