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21/05/2017 06:10:00

Corruzione a Trapani, Crocetta: "Mai salito sulla barca di Morace"

Caso Morace,  anche il governatore Rosario Crocetta, indagato, non si perde d'animo e contrattacca: "Nel corso di questi quattro anni abbiamo risparmiato quasi 78 milioni di euro nel trasporto marittimo. Non credo che la Liberty Lines possa essere contenta del mio lavoro. Non sono salito sulla barca di Morace: non mi piace andare sulle barche. Un albergo a Filicudi non equivale a una vacanza a Dubai, ma io sono stato in albergo e ho pagato. Porterò in tribunale le testimonianze degli albergatori.

La mia presenza su una barca è falsa. Una vacanza a Filicudi a settembre costa 80 euro al giorno". E ancora: "Sono il primo presidente della Regione che prende una tangente con un bonifico. Mi autoproclamo il primo presidente coglione della Regione Siciliana. Mi si contesta possibile favoreggiamento alla compagnia di Morace che ha fatto un bonifico di cinquemila euro a favore del mio movimento politico. Sarebbe la prima tangente della storia fatta con un bonifico. Lunedì restituirò i soldi".

La Procura di Palermo, intanto, ha fatto istanza al gip di chiedere al Senato l'autorizzazione all'uso delle intercettazioni telefoniche delle conversazioni tra l'armatore Morace e Simona Vicari, parlamentare di Ap ed ex sottosegretario alle Infrastrutture, anche lei indagata per corruzione, che ieri dopo le notizie dell'indagine si è dimessa dalla carica.

Ed oggi parla Dorotea Piazza, la dirigente regionale che ha presentato l'esposto che ha dato corpo all'inchiesta, e ha registrato con la microspia dei carabinieri incontri e riunioni: "Dalla politica - dice - non ho avuto alcun sostegno: anzi in quest'ambito la situazione è stata ancora più dura. Ho avuto il grandissimo appoggio dei direttori con i quali ho avuta una sintonia di metodo e di percorso assoluta. E se ho intrapreso certe scelte è stato grazie alla loro perfetta condivisione".

Mentre il deputato Vincenzo Garofalo, 59 anni, messinese, parlamentare di Ap e componente della Commissione Trasporti, firmatario dell'emendamento "incriminato" al centro dell'inchiesta, nega pressioni da parte della Vicari e dice: "Nella mia attività parlamentare ho presentato decine di emendamenti che mi sono stati sollecitati dalle associazioni di categoria o da esponenti di centri di interesse. Chiaramente prima di decidere di presentarli devo condividerne il fine e il contenuto. E non prenderei regali".