Ci sono Burgio, Caltagirone, S. Stefano di Camastra e Sciacca, Mazara del Vallo no. E sono presenti anche altre 33 Città nel resto del Paese, la Città del Satiro è una volta di più, assente, ignorata, isolata, dimenticata? Si tratta di ‘Buongiorno ceramica’ una kermesse dal respiro più che nazionale che ignora gli sforzi profusi a piene mani dal primo cittadino di inventarsi una ‘tradizione’ di città della ceramica di cui nessuno, al di fuori delle quattro mura locali, sì è accorto.
A GIUGNO L’EVENTO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA CITTÀ DELLA CERAMICA – Una tre giorni all’insegna del colore e della creatività che hanno fatto della ceramica una nuova passione. Il primo week-end di giugno 2017 in 36 città della ceramica in Italia, ma non solo...il fatto a mano, l’arte di modellare, la gioia creativa, fanno tendenza e contagiano l’Europa. L’evento è organizzato dall’Associazione Italiana Città della Ceramica (AiCC). In Sicilia, le quattro città che ospiteranno l’evento sono quelle di antica tradizione ceramica: Burgio, Caltagirone, Santo Stefano di Camastra e Sciacca.
MAZARA, CITTÀ ‘A RECENTE’ IMPOSIZIONE CERAMICA – Dopo soli otto anni di ‘tam tam ceramistico’, unidirezionale, sarebbe stato impossibile pensare di potere far parte di una tale rete virtuosa di Città. In quei luoghi il tessuto locale è storicamente intriso e pervaso dalle attività legate alla lavorazione della terracotta. A Mazara, invece, tranne un paio di botteghe artigiane dislocate nel centro storico, la ceramica è stata calata dall’alto. Un’attività che – in quanto legata quasi esclusivamente ad una passione del primo cittadino, Nicola Cristaldi – è stata mal digerita da una gran parte della cittadinanza. Il resto dei ‘mal di pancia’ è stato provocato dalla esagerazione quantitativa di arredi urbani ‘ceramistici’ che hanno colonizzato la città, come non è successo nemmeno a Sciacca o a Santo Stefano di Camastra.
NESSUNA RICADUTA ECONOMICA PER MAZARA – Il problema vero è, però, che la presenza di terracotta, divenuta ingombrante ed ossessiva, tanto da essere piazzata pure sugli spartitraffico cittadini, non ha provocato alcuna ricaduta economica significativa e quantificabile sul territorio cittadino. Centinaia di migliaia di euro sono stati spesi in questi otto anni per l’arredo urbano, a base di ceramica quasi al 100% prodotta e regalata (ma la materia prima la paga il Comune) dal sindaco Cristaldi, senza riuscire a fare, o ad entrare a far parte di una ‘rete’. Stessa cosa è accaduta per Calatafimi-Segesta che è stata amministrata per due mandati da Cristaldi ed anch’essa ‘ceramizzata urbi et orbi’. Qualcuno ha notizie di botteghe artigiane di ceramica e di indotto economico ad esse legate? Aspettiamo smentite in merito con carte alla mano però.
GLI ALTRI PRODUCONO SVILUPPO E IDEE – Le altre 33 Città di ‘antica tradizione ceramica’, invece, macinano idee condivise, progettano, realizzano eventi che muovono l’economia reale, spostano appassionati e non, turisti e curiosi. “È l’appuntamento – si legge nel comunicato stampa dell’evento ‘Buongiorno Ceramica’ – più gioioso e poliedrico dell’arte e dell’artigianato. Piace l’atmosfera colorata e altamente creativa fatta d’incontri, musica e food dove le aperture straordinarie di forni e fornaci, atelier e botteghe ceramiche fanno da sfondo alle eccellenze artigiane e artistiche del fatto a mano, ma anche a concerti, poesia, performance. Tutti sono coinvolti nel vivo delle attività con laboratori, lezioni di tornio e decorazione, incontri con i maestri, happening, aperitivi con l’artista.
UN SUCCESSO CHE SI ESPANDE AD ALTRI PAESI – “A tre anni dalla nascita – continua la nota stampa – ‘Buongiorno Ceramica!’ è cresciuta così in fretta da oltrepassare i confini nazionali. La lunga festa, oltre ad unire nel segno della tradizione artigiana per tre giorni tutta l’Italia, sta contagiando anche altri Paesi europei”. Francia, Spagna, Romania, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Portogallo e Malta hanno già chiesto di aderire e mettere in campo un loro ‘Buongiorno Ceramica!’ “Il progetto – afferma Stefano Collina (presidente dell’AiCC e dal 2017 pure presidente del gruppo europeo ‘Città della Ceramica’ composto da otto nazioni) – ha avuto un tale forte riscontro in tutta Italia, le presenze sono state così numerose, e così nuove le attività messe in campo da parte degli stessi ceramisti e di tutti coloro che hanno collaborato, da entusiasmare le altre nazioni europee che hanno deciso di ospitare anche loro quello che è l’evento più colorato e gioioso dell’arte di fare ceramica”.
Per una volta si potrebbe imparare dagli altri, o magari, più semplicemente ed umilmente, imparare a fare rete e provare ad uscire da quell’isolamento economico, culturale ed artistico in cui sta sprofondando, ogni giorno di più, la Città del satiro.
Alessandro Accardo Palumbo
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