Dopo le amministrative di Giugno troverà maggiore vigore la corsa per le elezioni regionali che si terranno in Sicilia a Novembre.
I candidati al parlamento regionale sono pronti, stanno scaldando i motori, iniziano a fare le loro prime apparizioni pubbliche, intrecciano rapporti per capire quale sia la lista migliore per la corsa alla carica di deputato.
Al parlamento siciliano siederanno settanta, non più novanta onorevoli, la provincia di Trapani ne eleggerà non più sette ma cinque. Per ogni lista si dovrà garantire la quota rosa, su cinque candidati in lista, almeno due dovranno essere di sesso femminile.
Una corsa senza esclusioni di colpi, difficile e ardua, impegnativa.
La data del 5 novembre prossimo non è poi così lontana, Matteo Renzi, segretario nazionale del Partito Democratico, sta dialogando con Silvio Berlusconi, ne potrebbe nascere un accordo per la legge elettorale, al voto per il rinnovo del Governo nazionale si potrebbe arrivare ad ottobre. Berlusconi stesso ha dichiarato che della legge elettorale si occuperà in prima persona, frena su un Nazareno bis, c'è il dialogo con Renzi ma le condizioni sono diverse. Se al voto nazionale si dovesse arrivare al prossimo autunno gli scenari cambierebbero dentro al PD siciliano, cambierebbe l'assetto alle candidature.
A Trapani, ad esempio, ad oggi ci sono tre candidati di punta del PD per il parlamento regionale, Baldo Gucciardi, assessore uscente alla Sanità, Paolo Ruggirello, parlamentare regionale in carica, che sarebbe candidato per la prima volta in lista dem, in ultimo Giacomo Tranchida, sindaco uscente di Erice.
Tutte e tre le personalità hanno un bacino di voti ampio, è una guerra all'arma bianca, il PD, se tutto andrà bene, potrebbe prendere un deputato solamente, con i resti il secondo. La variabile è flessibile perchè dipende da tante cose, soprattutto dipende da chi queste elezioni le vincerà. E per vincerle c'è bisogno di un nome alla presidenza della regione. Il problema potrebbe risolverlo Renzi chiamando a se, in lista PD per le elezioni nazionali, direttamente Baldo Gucciardi.
I nomi sui candidati alla presidenza della Regione sono ancora nel pastone, poca chiarezza.
Due sono, al momento, le candidature certe, da una parte Rosario Crocetta, presidente uscente, dall'altra parte Nello Musumeci, il leader di Diventerà Bellissima non arretra di un passo.
Su Musumeci pare ci siano i veti del centro destra, lo vedono ancorato su posizioni un po' estreme, per questo chiedono un tavolo su cui discutere, puntando su una personalità più moderata. I nomi fatti sono stati tanti ma ancora non c'è nulla di chiaro e tanti, in verità, sono stati i no incassati.
Musumeci dal canto suo, dopo essere stato lasciato solo alle primarie, mai fatte, del 23 aprile, mantiene ferma la sua volontà di candidarsi. Del resto ritirarsi non avrebbe senso se non quello di appoggiare un candidato messo in campo dal duo Micchichè- Romano, possibilmente un democristiano.
Gianfranco Micchichè, commissario di Forza Italia in Sicilia, e Saverio Romano, parlamentare nazionale in carica, dopo le amministrative di Palermo, cercheranno di fare la quadra su una personalità che possa fare convergere più forze politiche diverse. Impresa non facile, il centro destra è già spaccato, dal canto suo Forza Italia ha più volte manifestato di volere un candidato di propria bandiere che potrebbe essere questa volta una donna, il nome che gira all'interno del partito è quello della parlamentare Gabriella Giammanco.
C
osa si muove a sinistra? Crocetta si muove da solo, la sua candidatura non avrebbe l'appoggio del PD che è già rivolto a nuovi nomi.
In questi giorni Palermo, per la ricorrenza delle stragi di Falcone e Borsellino, ha visto la presenza di numerosi politici tra cui il Presidente del Senato, Piero Grasso.
Di Grasso si dice che potrebbe essere lui il candidato del PD alla presidenza della regione. Grasso, a domanda diretta, ride e afferma che, ancora, nessuno glielo ha chiesto. Renzi sta già organizzando le ambasciate per convincere il presidente del Senato, sa bene che non può rischiare di perdere le elezioni regionali in Sicilia.
Grasso potrebbe essere l'uomo che mette daccordo tutte le forze politiche di centro sinistra e quindi evitare che si arrivi alle primarie di coalizione, già chieste dal Partito Socialista e da Sicilia Futura.
Se Matteo Renzi per la corsa a Palazzo d'Orleans punterebbe su Grasso, Davide Faraone percorre altre strade. Faraone, che è sottosegretario, chiede le primarie per il 9 di luglio, gazebo aperti dunque per far scegliere ai siciliani il loro candidato in corsa.
Faraone non si muove da solo, Giuseppe Lupo, Areadem, ritiene che sia giusto che siano i cittadini siciliani a indicare un nome, sceglierlo ai gazebo pare sia l'unica alternativa. Le primarie stavolta però non si celebreranno, questo pare sia il trend di Renzi.
Il movimento Cinque Stelle ha già scelto il proprio candidato, si tratta di Giancarlo Cancellieri.
Il nome di Cancellieri non è arrivato da poco e i grillini sono già pronti ad affrontare la battaglia delle regionali, che potrebbero vincere.
Il PD non esce vincente dai cinque anni di governo Crocetta, devono ricostruire un'immagine e per questo Renzi ha già indicato Grasso come unico candidato che sia da garanzia e di rottura anche con il passato. Grasso non passerebbe dalle primarie, la sua candidatura sarebbe sostenuta anche dal sindaco di Catania, Enzo Bianco.
A giocare i propri nomi pure Alternativa popolare, i nomi che circolano sono quelli di Giovanni La via, europarlamentare, e Lagalla. I nomi non convincono però i dem e pertanto resteranno nel calderone.