Spunta anche un "capriccio" del Presidente della Regione Rosario Crocetta, nella maxi inchiesta sulla corruzione nel sistema dei trasporti per le isole minori in Sicilia, che ha portato agli arresti, tra l'altro, dell'imprenditore Ettore Morace.
Crocetta aveva ottenuto di mantenere per tutto l’anno i collegamenti in aliscafo da Palermo e Messina per Filicudi, previsti normalmente, invece, soltanto fino al 15 settembre. È anche per questo motivo che il governatore della Sicilia è finito indagato per concorso in corruzione nell’inchiesta Mare Nostrum. La decisione di Crocetta di prorogare i collegamenti dal capoluogo siciliano a Filicudi viene definita come un semplice “capriccio” dall’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pistorio. Secondo lo stesso assessore, Crocetta era interessato a recarsi a Filicudi per motivi privati di natura sessuale.
Il collegamento sarebbe stato giudicato inutile pure dall’armatore Morace, amministratore della Liberty Lines. La proroga, osteggiata anche dagli uffici della Regione, fu di cinque giorni e consentì al governatore di fare una vacanza a Filicudi dal 16 al 18 settembre. Un soggiorno monitorato dai carabinieri che per due mesi indagarono sul governatore e il suo staff.
“Mi viene il dubbio – scherzava in un’intercettazione il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni, al telefono con Morace – che si sia innamorato più di Pippo (un operatore turistico, ndr) che di Filicudi”. Morace, divertito, rispondeva: “Confermo”. E il sindaco: “Voi ridete, io andrei a buttarmi dal balcone. A Filucudi e Alicudi ci sono due alberghi che chiudono lunedì. Come fate questa corsa, con gli alberghi chiusi?”. Secondo il legale del governatore, Vincenzo Lo Re, Crocetta non avrebbe commesso alcun reato: “Non sono per nulla dimostrati interessi personali legati alle chiacchiere da gossip tra persone intercettate”.
Il contratto di servizio prevedeva la copertura della tratta Palermo-Eolie dal 20 giugno al 10 settembre. Negli altri mesi dell'anno le Eolie si raggiungono solo con partenza dal porto di Milazzo. La scorsa estate fu fatta un'eccezione. Per pochi giorni in più rispetto al previsto si partì ancora da Palermo perché Crocetta, "dopo avere trascorso alcuni giorni di vacanza a Filicudi - scrivono i militari - si prodigava affinché il collegamento fosse garantito tutto l'anno".
Un servizio antieconomico per la Regione e persino per la stessa compagnia di navigazione. Alla fine i prolungamento si estese dal 10 al 20 settembre "formalmente giustificato con il perdurare, per le favorevoli condizioni meteo, di un ingente afflusso turistico". In realtà, secondo l'accusa, "Crocetta aveva palesato ai suoi più stretti collaboratori l'intenzione di recarsi a Filicudi anche nel week end dal 16 al 18 settembre e il prolungamento del servizio gli avrebbe garantito di partire dal porto di Palermo".
« Mi dispiace, ma il linguaggio al telefono è disinibito...» commenta Pistorio oggi a proposito delle frasi con cui attribuiva al capo della giunta, di cui lui stesso fa parte, il «capriccio» di voler estendere il servizio degli aliscafi per Filicudi e Alicudi prima per tutto l’anno, poi fino alla fine di settembre e - al termine di una lunga trattativa - per soli cinque giorni. Giusto il tempo di un week end, partendo da Palermo, tra il 16 e il 18 settembre: cosa che aveva portato Pistorio (e non solo lui) a fare commenti sboccati per un presunto «innamoramento» di Crocetta.
Pippo Santamaria, albergatore di Filicudi dice al telefono di avere «garantito al presidente una permanenza eccellente, accollandosi tutte le spese». Lui stesso, annotano ancora i militari, si «attribuisce il merito del prolungamento» del servizio degli aliscafi. Gli armatori, paradossalmente, offrono una certa resistenza alle pretese di Crocetta («È una cazzata», dice al telefono Ettore Morace, «è una minchiata», conferma il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni), ostacolate anche dallo stesso Pistorio e dai dirigenti regionali Fulvio Bellomo e Dorotea Maria Piazza. Però poi - sempre secondo le informative dei carabinieri - le loro posizioni vanno cambiando. «Santamaria - scrivono gli investigatori - organizza il soggiorno di Crocetta sull’isola, coordinato dal dirigente di Ustica Lines Nunzio Formica, con il quale concorda il trasporto del politico e, soprattutto, con Morace, che metterà a disposizione il suo yacht per offrire una piccola crociera al presidente, durante il suo soggiorno, tra il 16 e il 18 settembre». Ettore parla col padre Vittorio Morace «ed entrambi concordano sul fatto che tale disponibilità e i benefit nei confronti del presidente Crocetta possano tornare utili ai loro interessi e metterli in condizione di recuperare anche i crediti vantati verso la Regione».
A firmare la richiesta di estensione della durata delle corse marittime degli aliscafi, dopo non poche resistenze da parte sua, è proprio il sindaco Giorgianni. Che scherza col personaggio di cui il presidente si sarebbe invaghito («Tua sorella», è la risposta), dicendogli però seriamente di «chiedere qualche altro favore a Crocetta, la sistemazione del porto di Filicudi e l’assegnazione senza bando dei lavori per il dissalatore». Infine, il 28 marzo, a Palazzo d’Orleans ci fu una riunione «casuale» con Crocetta, Pistorio, Morace e il sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto. A raccontarla è una dei partecipanti, Dora Piazza, che ha collaborato con gli inquirenti: «Dissero a me e a Bellomo che dovevamo prevedere l’implementazione dei collegamenti con le isole, come se già disponessimo di finanziamenti aggiuntivi per tre milioni e mezzo. Crocetta e Pistorio dissero che era la loro direttiva politica. Non ho colto una particolare carica intimidatoria nelle loro parole né temo di subire conseguenze negative sul piano professionale».